La MotoGP ha pianto Nicky Hayden nel maggio del 2017. Riviviamo la tragedia del compianto campione del mondo.
Nicky Hayden è stato, e sarà per sempre, un’icona della MotoGP. “Kentucky Kid”, come era soprannominato, ha scritto una pagina di storia tanti anni fa, precisamente nel 2006. In sella alla sua Honda ufficiale, decorata dal suo amato #69, lo statunitense diventò campione del mondo in top class, interrompendo l’egemonia del cannibale Valentino Rossi, che proveniva da cinque titoli mondiali consecutivi.
Il nativo di Owensboro, dove nacque il 30 luglio del 1981, fu capace di battere uno dei più forti di tutti i tempi grazie alla sua tenacia ed alla costanza di rendimento, imponendosi su un talento che gli era superiore. In quella stagione, vinse solo due gare, in Olanda ad Assen ed a Laguna Seca, nel Gran Premio degli Stati Uniti, dove esplose in una gioia incontenibile per avercela fatta davanti al suo pubblico.
Hayden fu il primo campione del mondo della storia della MotoGP a non chiamarsi Valentino Rossi, dal momento che la nuova top class venne lanciata nel 2002 e nei primi anni aveva conosciuto un nuovo campione. Una volta messe le mani sulla corona iridata ed aver detronizzato il “Dottore”, nella carriera del rider d’oltreoceano non arrivarono altre grandi soddisfazioni.
Quella di Laguna Seca nel 2006 fu la sua ultima vittoria nel Motomondiale, la terza in assoluto dal momento che si era imposto sulla stessa pista anche un anno prima. Nicky è il pilota che ha il minor numero di successi di tappa ad essere diventato campione del mondo, ed anche per questo è ricordato con affetto e grande nostalgia. Rappresenta una generazione di piloti-guerrieri che adesso non c’è più, ed era dotato di un carisma fuori dal comune.
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La MotoGP salutò Nicky Hayden al termine del 2016, ma lo statunitense correva contemporaneamente anche in Superbike in quel periodo. Sempre in quell’anno, ottenne la sua unica vittoria tra le derivate di serie, in sella ad una Honda nel week-end del Gran Premio della Malesia.
Il 2017 lo vide partecipare ancora a questo campionato, ma il suo destino era già segnato. Nel week-end del 13 e 14 maggio, gareggiò nel Gran Premio d’Italia sul tracciato di Imola, e rimase nel nostro paese anche la settimana successiva. Il 17 maggio, mentre si trovava in bicicletta, rimase coinvolto in un incidente stradale nella zona industriale di Misano Adriatico.
Secondo alcune perizie, il rider non avrebbe rispettato uno stop, venendo investito in pieno da un’automobile che viaggiava a 70 km/h. In quel tratto, il limite era di 50 chilometri orari, ma venne accertato che anche se il guidatore avesse rispettato la correttà velocità l’impatto non sarebbe stato evitabile.
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Dopo cinque giorni di coma, l’ex campione del mondo della MotoGP morì all’ospedale di Cesena: era il 22 maggio del 2017, e Nicky Hayden lasciò questa terra dopo averci regalato tantissime emozioni. In questi giorni, se n”è andato anche suo padre Earl, spentosi dopo una terribile malattia che lo tormentava da anni.
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