La MotoGP rischia di perdere proseliti senza le grandi leggende come Valentino Rossi: il punto di vista di Giacomo Agostini.
Il campionato MotoGP sta davvero perdendo spettacolo e consensi? L’articolo postato da Repsol sul suo sito ufficiale ha aperto una breccia su un discorso che va avanti da tempo. Il colosso petrolifero spagnolo punta il dito contro l’aerodinamica, le nuove tecnologie, in particolare i dispositivi holeshot, il calendario senza precedenti che mette a dura prova il fisico e la salute dei piloti.
La costanza e la prudenza possono diventare fattori più decisivi della velocità e della vittoria, tutto a scapito dello show e del seguito di pubblico, sia sugli spalti che in tv. Nei prossimi mesi Dorna proverà a porre rimedio con ritocchi al regolamento tecnico, cercando di rendere più facili i sorpassi e dare così un maggior ruolo al talento del pilota e alla potenza dei motori. Del resto l’uscita di scena di Valentino Rossi e momentaneamente di Marc Marquez fanno sentire il loro peso.
La MotoGP senza Valentino Rossi
In questi giorni anche il pluricampione Giacomo Agostini ha espresso la sua opinione in merito alla carenza di spettacolo nel mondo delle corse motociclistiche. “Chi assiste vuole vedere un campione fare cose che non riescono ad altri – ha sottolineato in una intervista concessa al ‘Corriere della Sera’ -. Agostini e Fangio ieri, poi Alì o Maradona o Valentino. Hamilton stanca? Allora perché lo paghiamo 40 milioni l’anno? Serve una star. Unica, speciale e in questo momento non c’è“.
Sarà difficile trovare un campione che sappia eguagliare quanto fatto da Giacomo Agostini in carriera, vincitore di 15 titoli iridati. Erano altri tempi, ma è pur vero che l’assenza di vere leggende e una MotoGP sempre più serrata e ravvicinata rendono tutto più complicato. “Ci ha provato Mick Doohan, si è avvicinato Valentino ma si è fermato a quota 9 con 115 vittorie. Marquez diceva: non voglio batterti. Risposi: non è vero, puoi farcela – racconta ‘Ago’ -. A patto di invitarmi alla festa. Purtroppo ora è in difficoltà, non so se riuscirà a tornare quel fenomeno che è stato“.
Il calo nella vendita di biglietti al Mugello del resto aveva già aperto qualche interrogativo, su uno storico tracciato dove solitamente si è registrato il pienone. Da qui alla fine del Mondiale possiamo attenderci dei cambiamenti da parte di Carmelo Ezpeleta.