Il campione 2020 della MotoGP, Joan Mir, prenderà in considerazione un rinnovo contrattuale con Suzuki solo a determinate condizioni.
Joan Mir ha concluso il campionato 2021 al terzo posto della classifica piloti. Lo spagnolo non è riuscito a confermarsi al vertice dopo il sorprendente titolo nel 2020. Il pilota della Suzuki ha chiuso la stagione con sei podi, non riuscendo a salire sul gradino più alto del podio. Il campione mondiale della Moto3 2017 ha vinto una sola gara in MotoGP, sul circuito Ricardo Tormo nel 2020, riuscendo comunque a laurearsi campione in una stagione imprevedibile.
All’inizio del 2022 il centauro spagnolo prenderà in considerazione un rinnovo con il team che lo ha lanciato in top class solo a certe condizioni. Joan pretende di vedere un progresso del mezzo nella prossima stagione, nel tentativo di fronteggiare la Ducati di Pecco Bagnaia e la Yamaha di Fabio Quartararo. Altro nodo cruciale della faccenda riguarda la nomina del nuovo team manager. Davide Brivio non tornerà a ricoprire l‘incarico in Suzuki nel 2022.
Brivio è stato uno degli artefici del sorprendente successo di Mir nella passata stagione. L’esperienza del manager italiano ha attirato le attenzioni del team Alpine in F1 che lo ha voluto nella massima categoria del motorsport. Shinichi Sahara, Project Leader Suzuki, è ora alla ricerca di un team manager in grado di riportare al top la squadra giapponese.
Le prospettive di Joan Mir
Lo spagnolo si trova davanti ad una importante decisione per il futuro della sua carriera professionale. “Davide ha detto addio – ha dichiarato Joan Mir a Motorsport-Total – Sahara ha capito che abbiamo bisogno di qualcuno in squadra. Non so chi sarà. So solo che stanno lavorando per ingaggiare un team manager. Ma è importante che sia con noi il prima possibile per conoscerlo”.
Il maiorchino vorrebbe fare chiarezza sul punto prima possibile. Il suo contratto scadrà al termine della prossima stagione. Qualora non dovesse ottenere i risultati sperati, Mir potrebbe anche decidere di legarsi ad un altro team. In passato vi era stato un corteggiamento della Ducati ma, al momento, la squadra che presenta maggiori necessità di un innesto di alto livello è la Honda. L’assenza a tempo indeterminato di Marc Marquez pesa come un macigno per i tecnici di Tokyo. Pol Espargarò, Alex Marquez, fratello minore di Marc e Takaaki Nakagami non rappresentano una garanzia in chiave futura. In coppia o senza Marquez, la Honda potrebbe puntare su Mir in ottica 2023.
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La scelta del nuovo team manager risulterà importante per il futuro di Mir. Qualora la Suzuki GSX-RR non dovesse progredire nel corso della prossima annata, l’addio dello spagnolo potrebbe prendere forma.
“Naturalmente il nuovo team manager giocherà un ruolo nella mia decisione, potrebbe anche rovinare l’armonia nella squadra. Ecco perché Sahara ha originariamente assunto questo ruolo. Non decidiamo noi piloti. Posso dare a Sahara la mia opinione in merito, ma non decido io. Credo che la mia opinione conti e penso anche che sappia cosa fare”, ha concluso il campione del mondo 2020.