L’ex pilota di Aprilia, Yamaha e Honda si è espresso sull’annuncio della Suzuki di lasciare la MotoGP. Marco Melandri ha utilizzato parole pesanti per la casa giapponese.
Al termine dei test di Jerez de la Frontera, l’attenzione mediatica è ricaduta a sorpresa sulla Suzuki. La casa di Hamamatsu ha deciso di lasciare la MotoGP al termine del 2022. Una scelta unilaterale che ha colto alla sprovvista la Dorna che, però, si fa forte di un contratto siglato con la Suzuki fino al termine della 2026. Infiascandosene degli accordi presi, i dirigenti giapponesi hanno deciso di mollare in ogni caso, mettendo nei guai anche gli uomini del team.
Per la classe regina si tratta di una brutta gatta da pelare. Il nome Suzuki attira spettatori e vende, dato che la squadra comanda la classifica dei team nel 2022. Due anni fa Joan Mir si è laureato campione del mondo sulla moto giapponese e il compagno di squadra, Alex Rins, è a 20 punti dalla vetta, occupata ora da Fabio Quartararo. Tutto lasciava presagire un lungo matrimonio in top class, ma diverse motivazioni hanno spinto la Suzuki a lasciare.
Persino Livio Suppo, team manager della Suzuki, è rimasto spiazzato dalla scelta della casa madre, anche perché il progetto 2022 era di alto profilo. In passato la casa di Hamamatsu aveva deciso di mollare la top class a causa del cambio di regolamento tecnico che aveva imposto una nuova cilindrata. Dopo tre anni lontani dalla MotoGP, la casa decise di rientrare nel 2015, tornando al trionfo nella stagione successiva con Maverick Vinales a Silverstone.
Dal punto di vista legale la scelta del team giapponese si trasformerà in un caso giudiziario. La Dorna, con un duro comunicato, ha fatto capire che non accetterà in silenzio l’uscita della squadra nipponica. L’ufficio legale della società spagnola Dorna stia già spulciando tutti i dettagli del contratto. Potrebbe nascere un contenzioso milionario che avrebbe delle pesanti ricadute per entrambi le parti in causa.
Il duro attacco di Marco Melandri alla Suzuki
In tanti si sono espressi sul caso Suzuki ed è arrivata anche “la sentenza” Melandri. L’ex pilota della MotoGP e della Suzuki non è nuovo ad uscite sopra le righe. Negli ultimi tempi ha anche attaccato Valentino Rossi. In una intervista a Motosprint Marco ha fatto a pezzi la casa giapponese, essendosi trovato in passato in una situazione simile a quella che stanno vivendo i centauri della Suzuki.
“Questa scelta di Suzuki è una doccia freddissima per la MotoGP – ha esordito Melandri – che non mi aspettavo. Dopo il Covid è sembrato che il mercato fosse ripartito a pieno ritmo, ma in realtà c’è stato un effetto boomerang: chi tira le fila in Suzuki non è appassionato di corse e le vede solamente come un costo, e quindi inizia a tirare i remi in barca. I risultati ad oggi gli sorridono ma poco importa: anche io e BMW eravamo in testa al campionato a tre gare dalla fine, ma a chi comanda non gliene frega nulla. Questo per tutti coloro che lavorano in pista è una mazzata enorme”.
Alex Rins e Joan Mir si ritroveranno in una condizione simile a quella che provò il pilota italiano nel 2012 in Superbike con la BMW. “Inizialmente i piloti sono coloro che risentono meno della cosa, dato che spesso e volentieri una sella la trovano, ma a cascata soffrono tantissimo. Quando i ragazzi del team iniziano a farti capire che hanno bisogno di trovare lavoro, perché hanno una famiglia, i risultati passano in secondo piano. Tutto questo finisce sulle spalle del pilota e lo disintegra”, ha spiegato il centauro di Ravenna.
“Devono essere forti – ha aggiunto Marco Melandri – e nel box devono cercare di non trasmettergli tutto lo stress derivante da quella situazione. Livio Suppo è arrivato da poco, ha un compito davvero delicato: deve cercare di non far arrivare le energie negative addosso ai piloti, per evitare di buttare via la stagione già adesso. Per i ragazzi del team è meglio adesso, dato che vi è più tempo per cercare una nuova sistemazione: spero al contempo che un altro team rimpiazzi Suzuki, perché in caso contrario vi sarebbero meno posti di lavoro. Saperlo all’ultimo è un disastro, perché tutti i giochi sono fatti”.
Per Marco la scelta dalla Suzuki potrebbe avere delle forti ripercussioni anche sul mercato piloti. “Questo terremoto credo andrà ad influire molto sugli ingaggi dei piloti: essendoci due moto competitive in meno e due piloti forti in più le case ed i team avranno più potere nelle trattative. Penso ad esempio a Fabio Quartararo, che sta trattando il rinnovo con Yamaha e ha meno carte da giocare per monetizzare”, ha concluso Melandri.