I bolidi della MotoGP sono noti per le loro incredibili performance. In pochi immaginano la velocità di punta che possono raggiungere le moto della top class.
Le moto della classe regina sono sempre più evolute. I centauri, negli anni, hanno visto crescere a dismisura le performance dei propri bolidi. Negli anni ’90, in classe 500, la Honda toccò i 330 km/h. A distanza di 30 anni le moderne moto della classe regina, oggi denominata MotoGP, hanno superato un limite che prima sembrava insuperabile. Non parliamo solo di potenza bruta dei motori, ma dell’intero pacchetto, a partire dall’aerodinamica sino all’elettronica. Persino i piloti oggi hanno a disposizione materiali tecnici più leggeri e all’avanguardia. La potenza massima delle MotoGP attuali si attesta attorno ai 250 cavalli, anche se i vari costruttori non rivelano cifre precise per ovvi motivi.
La MotoGP dispone nelle ultime stagioni di una tecnologia straordinaria, grazie ad una elettronica rivoluzionaria che permette di raggiungere prestazioni di livello altissimo. Questo ha una ricaduta sulle velocità delle moto, con controlli anti-impennata e traction control. I piloti possono dare gas, notevolmente prima, arrivando in curva e in rettilineo a velocità sempre più sostenute. Nuovi dispositivi come l’holeshot consentono scatti e velocità impressionanti. Ciò che garantisce la tecnologia è avere a disposizione un mezzo anche più facile da guidare, nonostante le prestazioni.
Secondo l’opinione dell’ex pilota della classe 500 Alex Crivillé, con le moto dell’epoca “senza alcun sistema di controllo, all’apertura dell’acceleratore dovevi compensare tutta la potenza tirando in avanti il tuo corpo per cercare di far reagire il più docile possibile la moto di fronte a tutta la potenza assorbita. Ad ogni modo, è vero che quando si supera la barriera dei 300 km/h la pista si restringe. Visivamente, una larghezza di 18 metri diventa una corsia strettissima. Sembrava che la motocicletta arrivasse prima del tuo corpo. Ad ogni modo, avvicinarsi ai 400 km/h, come si sta attualmente avvicinando, è impressionante“.
MotoGP, la velocità record in gara della Suzuki
La Suzuki è stata una delle sorprese dell’inizio della stagione. La moto giapponese è rinata nel 2022 con l’aerodinamica rivista e un nuovo motore che sul dritto vola. Joan Mir ha raggiunto i 357,6 km/h nel primo Gran Premio del Qatar. Sul tracciato di Losail il teammate Alex Rins è arrivato, invece, ad una punta massima di 354,0 km/h. Velocità supersoniche. Per un raffronto la Yamaha del campione del mondo 2021, Fabio Quartararo, ha toccato “solo” i 348,3 km/h, quasi 10 km/h in meno.
“Sono molto contento perché sono riuscito a sorpassare le Aprilia in rettilineo – ha dichiarato il pilota Suzuki Joan Mir a Speedweek – questo mi rende davvero felice. Un anno fa per noi era inimmaginabile. Abbiamo potuto vedere che ora siamo su un piano di parità in termini di velocità massima. Ho guidato in scia per l’intera gara. L’anno scorso non sono riuscito a tenere il passo nonostante la scia. Adesso è possibile. Abbiamo fatto il primo passo“. Joan Mir è arrivato, alla fine, sesto in gara.
Il record storico della MotoGP è stato ottenuto sul tracciato di Losail, nel 2021, da Johann Zarco. Nel corso delle FP4 del Gran Premio del Qatar il francese ha raggiunto il limite record di 362,4 km/h, migliorando di oltre 5 km/h la top speed di Andrea Dovizioso, sulla Ducati Desmosedici, segnata sul circuito del Mugello nel 2019. Il lavoro degli ingegneri ha reso possibile arrivare a velocità altissime. Ecco la top 5 delle velocità di punta più alte di sempre in MotoGP:
1 – Johann Zarco – FP4 de Qatar (2021) – 362.4 km/h
2 – Brad Binder – FP3 de Mugello (2021) – 362.4 km/h
3 – Johann Zarco – Q2 de Mugello (2021) – 360.0 km/h
4 – Jorge Martin – Q1 de Qatar (2021) – 358.8 km/h
5 – Enea Bastianini – Q1 de Mugello (2021) – 358.8 km/h