Pressione delle ruote raccomandata, non tutti la rispettano. Cosa cambierà in MotoGP a riguardo e cosa rischiano i piloti.
A quanto pare, c’è bisogno di fare chiarezza su alcune possibilità che vengono date ai team in MotoGP, nonostante sembrerebbe che queste vadano contro il regolamento. L’atavica considerazione, viene fatta sul limite della pressione degli pneumatici. Se qualcuno la abbassa e va in pista, dovrebbe poi subire delle sanzioni? La domanda tra l’altro, non nasce dalla paura di una possibilità remota, ma dal fatto che solo nell’ultimo GP, già quattro piloti si sono aiutati.
Come? Semplice, se si corre con una pressione minore, si può sfruttare un’aderenza migliore del mezzo ed anche aumentare la superficie di supporto. E di fatto, si è scoperto che a Jerez, Pecco Bagnaia è uno di quelli che hanno gareggiato con una pressione minore rispetto al limite stabilito, della gomma anteriore. Dopo aver vinto in Spagna, all’estero sono sicuri che sarà lui l’erede di Valentino, intanto, non è l’unico ad aver usato questo trucchetto. Gomma anteriore anche per Martin e Rins, mentre Dovizioso, ha preferito “sgonfiare” la ruota posteriore. Cosa succederà?
Cosa non accadrà in MotoGP secondo Aldridge
A quanto pare, non succederà nulla. I team non avrebbero rischiato, molto probabilmente, senza esser sicuri che i loro piloti non avrebbero rischiato punti. E certo, a dire che il rischio non c’è, è stato proprio Danny Aldridge, cui i media hanno chiesto delucidazioni, anche per sapere cosa ne sarà delle prossime Gare. Ed ecco cosa ha risposto il direttore tecnico della MotoGP: “Ricevo il rapporto dopo ogni Gran Premio. Lo scopo della relazione è capire se il protocollo proposto ha funzionato. Le informazioni sono fornite liberamente da ciascun produttore, quindi i dati non possono essere verificati ufficialmente. Le informazioni fornite non sono un rapporto ufficiale e pertanto non possono essere utilizzate per sanzioni“.
Per adesso, si va verso questa strada, ma Aldridge assicura che l’intenzione per il futuro è quella di avere un protocollo migliorato dalla sicurezza maggiore del sistema per il controllo della pressione dei pneumatici, obiettivo da raggiungere entro il 2023. E per adesso, continua il Dt, non ci sarà nessuna indagine.
Tutto è nato da alcune pagine righe a riguardo, firmate Mat Oxley, per il portale Motorsportmagazine.com. Se è vero che le gomme a Jerez, dovevano portare una pressione raccomandata di 1,90 bar per ruota anteriore e 1,70 bar per ruota posteriore, praticamente Bagnaia non avrebbe mai rispettato in Gara quei numeri. Martin si è limitato a restare entro i parametri per un solo giro, mentre sia Rins che Dovizioso, ci sono riusciti per 11 giri.