Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, ha anticipato alcuni temi caldi della prossima stagione. La Ducati ha un obiettivo chiaro nella testa e non ha dimenticato Valentino Rossi.
La Ducati nel corso del 2021 ha dimostrato di essere diventata il punto di riferimento in MotoGP. La casa di Borgo Panigale si è confermata ai vertici della classifica costruttori per il secondo anno di fila. Neanche la super stagione di Fabio Quartararo, campione del mondo 2021 sulla Yamaha, è bastata per battere la mitica Desmosedici. La Rossa ha chiuso a 357 punti, quarantotto punti in più rispetto alla casa di Iwata.
Alla Ducati è mancato soltanto il titolo piloti, obiettivo principale della prossima stagione. Pecco Bagnaia ha raccolto ottimi risultati alla sua prima annata nella squadra corse ufficiale, ma non sufficienti alla conquista del titolo iridato. La maggiore costanza dell’avversario diretto, Fabio Quartararo, è risultata essere determinante ai fini della conquista dell’iride. L’italiano, a differenza del francese, ha trovato il primo successo in campionato a metà stagione. Nonostante un finale di campionato straordinario, il torinese non è stato costante come El Diablo. La caduta di Misano, nel secondo appuntamento sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, ha rappresentato il punto di svolta della stagione in favore di Quartararo.
La Ducati aveva scommesso sulla collaudata coppia di piloti del team Pramac. Se Bagnaia ha rappresentato una piacevole sorpresa, i vertici del team di Borgo Panigale avevano riposto grandi aspettative su Jack Miller. L’australiano ha vinto solo due corse, non mettendo in luce quelle qualità velocistiche che avevano caratterizzato la sua carriera nel Motomondiale. Miller, nei piani della Ducati, avrebbe dovuto portare, da prima guida, il team verso la conquista del titolo piloti. Da un australiano all’altro, ma Jack ha fallito lì dove Casey Stoner ha scritto la storia nel 2007.
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Dall’Igna non dimentica Valentino Rossi
Il Dottore, lo scorso 14 novembre 2021, ha chiuso la sua carriera in MotoGP con un decimo posto a Valencia. Il nove volte campione del mondo debutterà in top class, nel 2022, in una veste dirigenziale nel suo team VR46. Il centauro di Tavullia si è affidato alle moto Ducati per l’esordio in MotoGP. Due Desmosedici saranno affidate a Luca Marini, fratello minore di Valentino, e Marco Bezzecchi, rookie della classe regina. La scelta di Rossi è più che comprensibile, considerate le performance della Rossa nelle ultime due annate.
In una intervista esclusiva alla La Gazzetta dello Sport, il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna ha individuato le aree dove la Desmosedici potrà fare la differenza nel 2022. “Abbiamo raggiunto una buona performance generale, ma ci sono delle cose da migliorare, come l’entrata nelle curve veloci: è un aspetto che abbiamo visto su certe piste come Assen e Qatar e da cui ci aspettiamo delle risposte. Nei test proveremo cose abbastanza normali, il motore ha delle evoluzioni: non sarà ancora la versione definitiva, ma ci aspettiamo dei feedback anche da questo punto di vista“.
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Dall’Igna è molto soddisfatto del lavoro svolto dalla squadra negli ultimi anni. La Ducati oggi è diventata una moto più versatile rispetto al passato, esaltando le performance di diversi centauri. La casa di Borgo Panigale ha conquistato la bellezza di 24 podi con cinque piloti diversi. L’unico che non è stato in grado di salire su un gradino del podio è stato Luca Marini nel team Esponsorama Racing. La stagione si è conclusa con una soddisfazione eccezionale per il team, avendo monopolizzato il podio valenciano con tre ducatisti.
Il direttore generale di Ducati Corse ha detto la sua sui rumor che stanno girando secondo cui Valentino Rossi potrebbe saltare in sella alla Desmosedici. “Di far guidare una Ducati a Rossi non ne abbiamo parlato, ma chiedergli ora qualcosa sarebbe poco intelligente, perché non so che rapporti abbia con la Yamaha e mi pare giusto lasciare a lui la possibilità di decidere“, ha spiegato Dall’Igna.