MotoGP, crolla la Yamaha: ecco le moto che sono cresciute maggiormente

La nuova stagione della MotoGP è partita nel segno di Enea Bastianini. Ecco quali sono le moto migliori a confronto con lo scorso anno.

Una vera e propria favola quella vissuta da Enea Bastianini e dal team Gresini Racing a Losail. Il Gran Premio del Qatar è stato vinto dal rider italiano, in una giornata strepitosa per i colori italiani. Andrea Migno aveva vinto in Moto3, Celestino Vietti non ha avuto rivali in Moto2 ed Enea ha fatto il colpaccio in MotoGP, in quella che è stata una delle gare più emozionanti per l’Italia dello sport.

MotoGP (ANSA)
MotoGP (ANSA)

Bastianini ha gestito alla perfezione la gara, dopo una partenza non facile: dal secondo posto, il rider del Gresini Racing era scivolato al sesto, iniziando una feroce rimonta sin dalle prime fasi. Il sorpasso su Marc Marquez e quello successivo su Brad Binder per la seconda piazza hanno fatto capire che l’impresa era fattibile, e pochi minuti dopo si è rivelata realtà.

A quattro passaggi dal termine, Enea ha affiancato il leader Pol Espargaró sulla sua Honda, sverniciandolo sul dritto. Lo spagnolo ha tentato di resistere, ma forzando troppo la prima staccata è andato dritto, dicendo addio alle sue velleità di vittoria. Da quel il riminese ha preso letteralmente il volo, godendosi gli ultimi giri da leader.

Persino Marc Marquez, quinto al traguardo, inizia a temere Enea per la conquista del titolo della MotoGP. Il passo mostrato dal riminese è stato spaventoso, consentendogli di andare a prendere il buon Pol che già pregustava il sapore della vittoria. La prima tappa del Motomondiale ha fornito innumerevoli spunti di interesse, a cominciare dal crollo della Yamaha.

Che per la casa di Iwata non sarebbe stato un esordio semplice lo aveva fatto capire Fabio Quartararo nelle sue dichiarazioni, in cui lamentava una cronica mancanza di potenza che non gli avrebbe permesso di giocarsela alla pari. La qualifica è stata un incubo, con un mesto undicesimo posto ottenuto davanti a Franco Morbidelli.

Il campione del mondo non è andato oltre il nono posto, con il compagno di squadra che si è dovuto accontentare dell’undicesimo. La Yamaha è preoccupata anche dalla grande crescita della concorrenza, con KTM ed Honda che sono finite sul podio su una pista storicamente molto sfavorevole.

MotoGP, ecco come sono andate le varie squadra

La MotoGP potrebbe regalarci una delle stagioni più spettacolari ed equilibrate di sempre. La Ducati GP21 del Gresini Racing è andata molto più forte di quelle ufficiali, ma KTM, Honda e Suzuki lasciano il Qatar con grande ottimismo. Disastroso l’esordio della Yamaha, con Fabio Quartararo che ha chiuso con un ritardo di oltre dieci secondi rispetto ad Enea Bastianini.

Su questa pista, un anno fa, le M1 non ebbero rivali: Maverick Vinales vinse il GP del Qatar, con il francese che una settimana dopo si impose in quello di Doha. Quest’anno, la casa di Iwata è letteralmente precipitata, e rispetto al 2021 è risultata solo di un paio di decimi più veloce sulla distanza di gara.

Spaventosa la progressione delle altre MotoGP: la Suzuki si è migliorata di 8 secondi, la Ducati di 12, l’Aprilia di 14 mentre Honda e KTM hanno incrementato il proprio passo di ben 15 secondi sul passo gara. Una crescita impressionante di queste ultime, che 12 mesi fa non riuscirono mai a lottare con i primi.

La Suzuki, dal canto suo, ha raccolto meno di quanto sperasse, ma i progressi fatti sul lato motoristico lasciano ben sperare in vista delle prossime gare. Oltre alla Yamaha, la grande delusa è la Ducati GP22, che non ha mai avuto il ritmo con il team ufficiale. Jorge Martin, del team Pramac, ha fatto segnare la pole position, ma non ha mai avuto il passo giusto per giocarsi la vittoria.

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