È arrivato come un fulmine a ciel sereno l’annuncio della Dorna e della FIM per la partecipazione dei giovani piloti ai campionati del mondo delle due ruote. Il motomondiale non sarà più lo stesso.
A seguito delle numerose polemiche e conversazioni sugli incidenti avvenuti in questa stagione, la Dorna e la FIM hanno preso una importante decisione che rivoluzionerà il panorama motociclistico mondiale. Con l’obiettivo di rendere più sicura la Moto3 è stata portata a 18 anni l’età minima per partecipare al campionato cadetto e alle categorie Moto2 e MotoGP. La regola avrà luogo dal 2023 quando il progressivo avanzamento dell’età minima renderà la categoria minore del motociclismo e le successive ad appannaggio di soli maggiorenni. Il motomondiale ha sempre regalato sfide accesissime tra giovani fenomeni, ma nel 2021 si è assistito ad una tragedia dietro l’altra, a causa di comportanti sconsiderati di molti ragazzi.
Le morti in successione di Jason Dupasquier, Hugo Millan e Dean Berta Vinales hanno scosso molto il mondo delle due ruote. Il motorsport è una disciplina molto pericolosa e sempre lo sarà, ma tra due anni in pista vedremo salire in sella sulle Moto3, Moto2 e MotoGP solo piloti maggiorenni.
Si tratta di una rivoluzione totale che determinerà un cambiamento epocale per i futuri piloti del motomondiale. La maggior parte dei campioni attuali hanno debuttato minorenni e hanno iniziato a vincere senza avere neanche un filo di barba. A partire da Valentino Rossi che esordì in 125 a 17 anni.
La notizia ha sconvolto anche i protagonisti attuali del campionato del mondo. Il primo commento di Fabio Quartararo è stato un semplice “wow”, essendo rimasto stupito dalla direzione intrapresa dai vertici del motomondiale.
Il vincitore di quest’anno in MotoGP ha iniziato a correre in Moto3 a soli sedici anni. Oggi a ventidue anni Quartararo è già campione del mondo della classe regina, alla sua prima stagione con il team ufficiale Yamaha.
“Non so nemmeno cosa dire al riguardo. Se hanno preso questa decisione, potrebbero avere un’idea chiara del perché lo stanno facendo in questo modo”, ha dichiarato il pilota della Yamaha.
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Valentino Rossi ha commentato: “Per la Moto3, alzare l’età minima da 16 a 18 anni è un grande cambiamento perché tutti vogliono iniziare il prima possibile. Due anni sono tanti, il che è un bel passo avanti. È meglio per la sicurezza, sicuramente, ma non so se risolverà tutti i problemi. Penso che sia più importante che i piloti si comportino bene quando sono in pista”.
C’è un solo modo per determinare un cambio di rotta in pista ed è punire severamente i piloti che commettono degli errori che possono risultare fatali per gli avversari. Per le scorrettezze e la idiozie non è, banalmente, una questione di gioventù.
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