La Mercedes è stata in questi anni la vettura dominante della F1, ma tutte le Scuderie che hanno montato suoi motori sono state disastrose.
Il crollo della Mercedes nelle qualifiche nel Bahrain ha lasciato davvero tutti a bocca aperta, non soltanto perché sia stata la Scuderia di Stoccarda a crollare, ma anche perché non hanno saputo rispondere alle aspettative nemmeno nessuna delle monoposto che montavano un motore derivato proprio dalla Germania ed è scattato l’allarme.
Le peggiori prestazioni sono derivate da Aston Martin e Williams, ma la grande delusione di giornata è senza dubbio quella McLaren che doveva dimostrare di essere tornata su di un buon livello e che invece non solo è lontanissima dalle prime posizioni, ma ha fatto un chiaro e netto passo indietro rispetto all’anno scorso, mostrando a tutti i suoi limiti.
La Mercedes è stata la Scuderia dominante di queste ultime stagioni non soltanto perché è stata in grado di vincere gli otto Mondiali costruttori che hanno preceduto questa stagione, ma perché hanno permesso a tutta una serie di Scuderie minori, o tali, di poter crescere sempre di più e piazzarsi molto bene in classifica.
Una delle più grandi diatribe era stato nel 2020, anno in cui la Racing Point riuscì ad arrivare terzo in classifica costruttori, risultato davvero incredibile e sorprendente, dato che fino alla stagione si chiama Force India ed era solamente una vettura per poter arrivare a dieci, ma la critica parlava del fatto che la Mercedes avesse ceduto la vettura del 2019.
Questo ha dimostrato come la maggior parte delle Scuderie volesse a tutti i costi cercare di avere un rapporto con la Scuderia tedesca, ma purtroppo quest’anno essere legati alla Mercedes non sembra affatto essere un punto di vantaggio, bensì uno di sfavore e dunque sono arrivati come un fulmine a ciel sereno le qualifiche del Bahrain.
Dalla Mercedes si parla ufficiosamente di una serie di problemi, che derivano dal nuovo design della vettura, con i pontoni molto stretti da non permettere di schiacciare completamente il motore in modo tale da cercare di non creare dei problemi con il surriscaldamento
La soluzione sta venendo studiata in maniera sempre più chiara e approfondita dalla Scuderia e dai meccanici che non possono in alcun modo ripetere le disastrose qualifiche fatte registrare in Bahrain e per questo motivo si sta cercando di accelerare i tempi, ma sarà una questione davvero molto lunga.
Non ci si può in alcun modo aspettare una Mercedes che già in Arabia Saudita tra 7 giorni possa essere considerata all’altezza di Ferrari e Red Bull e per questo motivo a Stoccarda si sta lavorando solamente per una situazione temporanea e provvisoria per il prossimo circuito, per poi cercare di essere pronti in vista dell’Australia.
I disastri di Aston Martin e Williams, a picco i motori Mercedes
Il primo Gran Premio e le prime qualifiche sono sempre una grande insidia per tutti e a quel punto diventa chiaro per tutti quali possano essere i problemi, anche perché se è vero che nei test si possa in qualche modo nascondere le proprie carte, lo stesso non può sicuramente avvenire in qualifica.
In Bahrain il crollo dei motori Mercedes è stato chiaro e netto per tutti, tanto è vero che dalla Q1 avevamo già avuto la prima Scuderia totalmente eliminata: la Aston Martin.
Un crollo quello di Lance Stroll e di Nico Hulkenberg, che ha dovuto sostituire in fretta e furia Sebastian Vettel fermato dal Covid, che ha lasciato tutti davvero sorpresi e a bocca aperta, perché dalle parole della presentazione ci si aspettava una vettura decisamente più performante, non che potesse lottare per grandi traguardi, ma nemmeno così disastrosa come si è visto.
Un altro grosso e importante passo indietro è derivato dalla Williams, con Latifi che ha stabilito in assoluto il peggior tempo in Q1 arrivando ampiamente ultimo e confermando le sue sensazioni negative sulla stagione, con i rimasugli delle polemiche del 2021 che sono ancora ampiamente nella testa del canadese.
Solamente il thailandese Alexander Albon è riuscito in qualche modo a salvare l’onore riuscendo a ottenere il passaggio in Q2, facendo passare il tutto come un trionfo, quando invece l’anno scorso la Williams è riuscita in diverse occasioni a portare anche i piloti in Q3 e dunque quest’anno ci si aspettava un certo miglioramento.
Da un punto di vista pratica però chi è crollata in maniera del tutto inattesa è stata la McLaren, con la Scuderia di Woking che ha perso Daniel Ricciardo già dalla Q1 e con la situazione più tragica derivata dal fatto che l’australiano, nell’ultimo giro per entrare in Q2, doveva lottare proprio con il compagno Lando Norris.
In molti hanno criticato il giovane britannico per il lunghissimo rinnovo con la McLaren ritenendo questa una scelta pessima per la carriera, data la scarsa competitività della macchina e dunque a questo punto risulta chiaro a tutti come ci sia bisogno di un grande e chiaro lavoro per migliorare tutte le monoposto targate Mercedes che in questo momento stanno vivendo un vero e proprio incubo, dopo aver toccato il cielo con un dito per diversi anni, risultando ampiamente la miglior Scuderia del Mondo e con ampio margine sulla concorrenza.