Una tragica notizia che nessun appassionato di motorsport si aspettava: ci ha lasciato un grande campione italiano, tra gli scopritori di Valentino Rossi.
È scomparso uno dei piloti italiani più noti degli anni ’60. Dopo una vita in pista, Gilberto Milani è morto all’età di 89 anni. Un fenomeno delle due ruote che apparteneva ad una generazione di corridori-meccanici capaci di correre ai massimi livelli in tutte le classi, ma dotati di una maestria unica nella conoscenza tecnica dei motori.
Eroi di una generazione lontana che hanno riscritto pagine importanti del libro del motorsport. Un uomo gentile e sincero che ha dedicato la sua intera vita alle corse. Nato in una famiglia numerosa, Gilberto ha subito manifestato una straordinaria passione per le due ruote. Da una Lambretta ai bolidi della classe 500, Milani ha sperimentato di tutto in carriera.
La Aermacchi era una delle moto di punta dell’epoca e sul quale il “Gilba” ha costruito le sue fortune. Sul bolide varesino ha corso nelle classi 250, 350 e 500, ottenendo buoni piazzamenti. La sua migliore stagione è considerata quella del 1969, quando fu battuto da Silvio Grassetti al fotofinish nel GP di Jugoslavia della classe 350.
I traguardi nel motorsport del “Gilba”
Nel corso della sua carriera professionale, Gilberto Milani è salito sul podio nel GP d’Olanda del 1968 in 350, in Jugoslavia l’anno successivo e in Italia nella classe 500 nel 1969. Non fu solo un ottimo pilota, ma uno straordinario meccanico e, successivamente, direttore tecnico e sportivo della Cagiva in 500.
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Gilberto Milani è tra gli scopritori di Valentino Rossi. Nel corso della sua carriera da team manager, il milanese diede l’opportunità al pilota di Tavullia di salire in sella ad una Cagiva 125. Su quest’ultima il dottore costruì le sue prime fortune, all’età di quindici anni. Rossi debuttò nel campionato Sport Production del 1993 sulla Mito gestita da Claudio Lusuardi. Per il nove volte campione del mondo i primi successi in carriera arrivarono proprio sulla Cagiva. Milani lascia una figlia, Laura, e i nipotini. Sentite condoglianze alla famiglia.