Il lato oscuro dello sport: Nicholas Latifi vuota il sacco e svela cosa gli succede dal suo incidente ad Abu Dhabi.
Sapete quante volte si è ritirato, Nicholas Latifi durante l’ultimo Mondiale di F1? Soltanto tre. Per capirci, una sola volta più di Verstappen e certamente, non distruggendo sempre la vettura come hanno fatto quelli della classifica dei peggiori danni. Una volta però gli è bastata, per cambiare il campionato, andando a muro e costringendo ad entrare la Safety Car, e sappiamo tutti di cosa si tratta.
Il ragazzo di 26 anni, ammette che da allora la sua vita è cambiata, ovviamente in peggio. Ma non per i sensi di colpa, che naturalmente non possono esserci, visto che il canadese ha semplicemente perso il controllo dell’auto; bensì per i messaggi ricevuti in seguito dal pubblico.
Perché Latifi sta vivendo un incubo
Sul cosa sia successo dopo l’incidente di Latifi, si parla ancora oggi, e non s’intende la bellezza di giocarsi tutto all’ultimo giro del campionato, ma delle continue polemiche tra Red Bull e Mercedes. Infatti ora sono gli austriaci a dire che i tedeschi avrebbero minacciato i commissari di Gara a Yas Marina. Insomma, basterebbe questo a pesare nella mente del povero canadese, ed invece le cose si sono messe molto peggio.
“Da quando ho varcato la bandiera a scacchi sapevo cosa sarebbe successo e ho persino pensato di cancellarmi da un social network”, ha detto il canadese della Williams. Latifi, ha inviato una lettera ai principali network mondiali affinché tutti sapessero cosa gli sta accadendo. Ovviamente, in poche ore ha ricevuto tanta solidarietà, anche dalla Mercedes stessa. I social possono far male ed ora il pilota lo sa bene: “La maggior parte dei tifosi mi ha supportato, ma c’è stato anche molto odio“, dice riferendosi a ciò che ha letto nei giorni scorsi.
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Dispiaciuto, il ventiseienne scrive: “Ma come abbiamo visto più e più volte, in tutti gli sport, basta un solo incidente nel momento sbagliato per sproporzionare completamente le cose e tirare fuori il peggio dalle persone che sono i cosiddetti “fan” di questo sport. Ciò che mi ha sorpreso è stato il tono estremo di odio, abuso e persino minacce di morte che ho ricevuto”.
Fortuna però che nonostante parliamo solo di un ragazzo, Nicholas si dice sicuro di essere già in grado di superare tutto ciò: “Fortunatamente, sono stato in questo mondo abbastanza a lungo da permettere a qualsiasi negatività di invadermi. Ma so di non essere l’unico a pensare che un commento negativo sembra sempre risaltare di più e a volte può essere sufficiente per coprire 100 commenti positivi”.