A partire dal 2026 le monoposto del Circus saranno dotate di motori con minori emissioni, ma per Rosberg non è sufficiente.
La F1 del futuro sarà carbon neutral e rispettosa dell’ambiente. Eppure per Nico Rosberg potrebbe non essere abbastanza. Sin dal suo addio alla massima serie, legato alla Formula E nel ruolo di investitore, il tedesco è un grande esperto di mobilità “verde”.
Per questo ha voluto mettere sull’avviso l’ambiente a proposito dell’orientamento dei governi del mondo, proiettati verso la messa al bando dei propulsori a combustione interna. In poche parole, la rivoluzione della PU prevista dalla FIA a fine 2025 sarebbe inutile. Acqua fresca e non conforme ai piani globali.
Rosberg consiglia i vertici del Circus
Per il campione 2016 neppure l’introduzione dei carburanti sintetici è una soluzione sufficiente. “Può funzionare in altri settori, come gli aerei, le navi container o i camion“, ha affermato a The Race. “Ad ogni modo in questa maniera la disciplina giocherà un ruolo chiave nello sviluppo degli “e-fuel”“.
Sul lungo termine, però, per il 36enne pure questo ruolo potrebbe perdere di significato. Lontani sono i tempi in cui la massima categoria dettava le evoluzioni tecnologiche dell’automotive. Ecco che dunque l’unico strada percorribile potrebbe diventare la conversione all’elettrico.
Secondo Alejandro Agag, patron della FE, presto la motorizzazione verde subirà un’accelerazione e addirittura diventerà più prestazionale di quella termica, anche attraverso l’alleggerimento delle batterie.
Che dunque il prossimo futuro possa prevedere un’identità unica tra F1 e Formula E? Il proprietario non crede. La ragione è che lui stesso ha firmato un documento di esclusiva sia per quanto concerne il full electric, sia per l’idrogeno.
“E’ comunque nei miei piani il progetto di una coesistenza in parallelo, ma coordinata“, ha sostenuto lo spagnolo consapevole della storia alle spalle della Formula 1 e del rilancio che sta vivendo.
Intervenendo su questo punto l’ex Mercedes si è detto concorde. Per lui i due mondi non si faranno mai davvero concorrenza. “Alla fine parliamo di discipline diverse. L’ultima nata corre in città ed è proprio quello il suo plus. E’ più accessibile sotto questo profilo e di conseguenza continuerà a crescere“, ha concluso, evidenziando come il Grande Circo non potrà mai permettersi di gareggiare in centro a Londra o a Parigi.
In realtà però i dati di fatto ci raccontano qualcosa di differente. Liberty Media sta spingendo sempre di più verso la creazione di cittadini. Basti guardare ai recenti innesti di Jeddah e Las Vegas al debutto nel 2022. Inoltre almeno finora la Formula E riempie sì le tribune, ma poi cade nell’oblio. Sintomo che nonostante esista già da quasi un decennio non ha ancora catturato l’attenzione del grande pubblico e dei media.