Lando Norris si è scagliato apertamente contro la FIA per il circuito di Jeddah che non sembra essere sicuro per la vita dei piloti di F1.
Il Gran Premio di Jeddah è stato pensato male, progettato peggio e realizzato in modo a dir poco raccapricciante, perché a questo punto della storia della F1, giunta quest’anno alla sua 73esima edizione, non è ammissibile che per due soldi in più si metta a rischio la sicurezza dei piloti dimenticando di controllare la corretta realizzazione del tracciato.
A parlare apertamente di quello che è successo di negativo in qualifica al sabato, con Mick Schumacher che è stato portato con una certa urgenza all’ospedale più vicino, è stato Lando Norris che non ha avuto il benché minimo problema nell’analizzare i vari limiti che sono palesemente chiari all’interno del circuito saudita.
Essere eccessivamente tradizionalisti è sicuramente un limite, perché non si può pretendere che il mondo resti ancorato alle stesse convinzioni per l’eternità e dunque è giusto aprirsi e poter dare la possibilità a tutti di poter realizzare il proprio sogno stravolgendo completamente le carte in tavolo e portando nuove idee.
Le novità sono sempre molto interessanti e portano con sé dubbi e speranze, ma è chiaro che l’ultimo arrivato dei circuiti della F1, ovvero quello dell’Arabia Saudita che quest’anno è solamente alla sue seconda edizione, si tratti di un fallimento totale e su tutta la linea.
La progettazione di un circuito cittadino che però fosse allo stesso tempo il più veloce del mondo, con medie di velocità che sono inferiori soltanto all’inarrivabile Monza, è chiaro che porta con sé un grave problema legato alle uscite di sicurezza, tanto che è in grado di formare un vero e proprio effetto claustrofobico all’interno del tracciato.
Il muro che delimita la pista non dà la possibilità di commettere il benché minimo errore e dunque il rischio di sospendere in continuazione la gara, come successo l’anno scorso in due occasioni e ancora una volta con una doppia bandiera rossa nelle qualifiche di ieri, è la testimonianza di come si sia progettato il tracciato nel peggiore dei modi.
La sicurezza dei piloti deve sempre essere al primo posto alla Federazione e infatti Lando Norris ha deciso di uscire allo scoperto spiegando perfettamente quali siano i problemi di questo Gran Premio che sta preoccupando e non poco tutti gli atleti che mai come quest’anno si sentono mandati al macello.
“Ho delle preoccupazioni al riguardo, penso che con questa nuova generazione di auto e il modo in cui le guidi, alcuni cordoli debbano essere regolati durante l’anno e questo è uno di questi. Penso che sia diventato chiaro anche in Formula 2, dato che lavori anche con altezze di marcia minime lì”
In questo modo ha parlato il giovane britannico che ha spiegato apertamente tutte le sue preoccupazioni, ai microfoni di RacingNews365, per la gara che verrà e si è dimostrato anche molto preoccupato, perché se in Q1 Latifi è riuscito a cavarsela tutto sommato in qualche modo, in Q2 l’incidente di Mick Schumacher è stato a dir poco terrificante e la paura che possa capitare ancora in gara è enorme.
Lando Norris contro la FIA:” Dobbiamo essere tutelati”
“Ora abbiamo avuto due incidenti dopo i quali i piloti sono dovuti andare in ospedale. Non credo si possa avere un marciapiede così aggressivo in un posto dove le velocità sono così alte e ciò che lo rende peggiore è l’angolo in cui si trova posizionato e il modo in cui gira di nuovo. Devi solo essere un po’ fuori e poi hai una caduta così brutta come abbiamo visto”.
Dunque il problema non sono soltanto i muretti che non permettono in alcun modo di poter commettere il benché minimo errore, cosa estremamente difficile, considerando il fatto che in Arabia Saudita le velocità sono elevatissime e dunque è praticamente impossibile non avere delle piccole sbandate e le conseguenze rischiano di essere drammatiche.
“Quindi sì, penso che dovrebbe essere aggiustato per domenica. Certo quando corri, può succedere di avere problemi di sottosterzo nell’aria sporca del tuo predecessore, dopodiché puoi essere improvvisamente sorpreso non per colpa tua e può finire male”.
Lando Norris quindi ha così concluso la sua intervista spiegando in maniera estremamente dettagliata la situazione di un circuito che probabilmente non avrebbe mai dovuto vedere la luce nel grande palcoscenico della F1 e per questo motivo le preoccupazioni sono davvero all’ordine del giorno.
La F1 deve riuscire a capire che per quanto i soldi siano un fattore fondamentale all’interno di uno sport professionistico devono comunque trovare sempre un punto d’incontro con la razionalità e il buon senso umano.
I Gran Premi nei Paesi mediorientali sono sempre stati molto contestati, lo stesso Abu Dhabi ha dovuto avere grossi cambiamenti nel corso degli anni per poter avere un aspetto accettabile come ha adesso, ma il Bahrain e il Qatar si sono dimostrati dei tracciati troppo scolastici, ma decisamente è meglio che siano così piuttosto che ad alto rischio incidente come quello di Jeddah.
Dopo la bomba che ha colpito lo stabilimento petrolifero vicino al circuito, ecco ora la grande paura derivata dalla pista che non convince minimamente i piloti e con il passaggio all’utilizzo di monoposto molto diverse e con l’effetto suolo, c’è davvero il rischio concreto che possa succedere qualcosa di ancora peggiore rispetto a ciò che è capitato in qualifica a Mick Schumacher.