Al Mugello ha ottenuto un successo record in Moto2. Ora Acosta vuole stupire ancora e racconta le difficoltà di questi mesi e non solo.
Non smette mai di stupire Pedro Acosta. Dopo aver vinto al debutto il Mondiale Moto3, anche in Moto2, anche se a sprazzi, sta facendo vedere lampi della sua classe cristallina. Lo ‘squalo’ di Mazarrón dopo otto Gran Premi ha ottenuto al Mugello (non su un circuito qualunque) la sua prima vittoria nella classe intermedia. E facendolo è diventato il più giovane a ottenere un successo in Moto2. Certo, la classifica per ora non è che gli sorrida molto, visto anche i tre ritiri nelle ultime cinque corse, ma quello che conta è l’esperienza che sta accumulando. Proprio come aveva detto a inizio anno, quando confessò di aver rifiutato il salto diretto in MotoGP proprio per non fare il passo più lungo della gamba.
Adesso però, dopo aver rotto il ghiaccio, per Acosta arriva il bello. Infatti si va a casa sua, A Barcellona, per uno dei gran premi più attesi dai piloti iberici. E lui punta decisamente al bis, dopo quanto fatto vedere in Italia tra le colline toscane.
“Gli obiettivi rimangono gli stessi. Qui si ricomincia da zero”, ha confessato il pilota spagnolo a Sport. Dove ha anche raccontato questo suo primo approccio alla categoria: “All’inizio ho fatto fatica. Quando vieni dalla vittoria di un campionato e arrivi in Moto2 e le cose non vanno, pensi, cosa sta succedendo? Era difficile, ma era più una questione di tempo e concentrazione. Ho ancora una stagione e mezza, c’è tempo per perfezionare certe cose… ma me le tengo per me”.
Poi ha spiegato ancora meglio Acosta la sua situazione: “Venivo da piccoli campionati, che non hanno clamore e sono arrivato ai Mondiali, che è il contrario. Questo ti fa maturare a livello personale, sei più attento”. L’iberico ora, con l’uscita di scena di Valentino Rossi e il nuovo stop per l’operazione al braccio di Marc Marquez, rimane forse l’unico vero grande talento che viene osservato. Ma lui non sente la pressione: “Di Marc Marquez ce n’è solo uno, e anche Valentino è unico. Penso che nessuno batterà quei due in MotoGP, quindi non c’è niente per cui sentirsi sotto pressione”, ha confessato Acosta. Che, più che guardare agli esempi del passato, guarda al futuro e a come fare meglio: “Sto cercando di essere la versione migliore di me stesso. Mai smettere di imparare. Il Mugello, ad esempio, è stato il premio per aver commesso molti errori prima, come Austin o Le Mans”.
La sua esplosione è stata veloce quanto incredibile. Ma alla fine Acosta non crede di essere cambiato, anzi: “In un mese si passa dall’essere un campione e dal vedere che tutti parlano di te e ti paragonano a qualcuno, ad essere senza moto per l’anno successivo. Smetti di creare aspettative. È molto facile vedere le cose dall’esterno, è facile dire cosa stai sbagliando ma nessuno si mette nella tua situazione e lo fa. Quindi mi concentro sulle cose brutte per continuare a migliorare”.
Ma c’è ancora chi, ancora oggi, pensa che possa già fare il salto in MotoGP, magari accanto a Marc Marquez, cosa che gli ha dato fastidio nei mesi scorsi. “Dico sempre la stessa cosa, che ci sarà il salto quando sarò pronto. Non è importante vincere in Moto3 o Moto2, l’importante è ottenerlo in MotoGP e per questo bisogna essere preparati“. E chissà che non sia molto presto.
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