È davvero possibile confondere i dollari veri dai soldi finti? Talvolta girando per i vari forum di poker capita di leggere storie davvero assurde. Oggi impareremo che lasciare incustodito un portatile e usare la stessa password per tutti gli account non è certo un’idea così brillante.
Il divertente racconto arriva dal forum 2+2, dove il giocatore K.F. ha deciso di raccontare le proprie sventure, senza però farci strappare qualche risata. K. è un giocatore semi-professionista di poker online che dedica ogni giorno diverse ore a fare grinding a livelli bassi o medi su diverse piattaforme.
Come molti altri player abituali, K. era solito lasciare sui conti delle poker room delle cifre anche considerevoli, onde evitare di dover caricare e scaricare gli importi pagando commissioni o rischiando di trovarsi a dover giustificare col fisco l’eccessiva quantità di valuta spostata da una parte all’altra.
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La scoperta del misfatto
K. era un giocatore che abitualmente cambiava poker room principale di gioco, per poi magari tornarci a grindare dopo qualche settimana. Un giorno, aperto il portatile dal quale giocava e lanciato il programma della poker room, l’amara scoperta. Il balance indicava poco più di 900 dollari, quando qualche settimana prima ne aveva lasciati ben più di 15,000. Passato lo shock iniziale e dopo qualche sigaretta e una passeggiata per scaricare la tensione, ecco che parte con le indagini.
Facendo una ricerca tra i log di gioco, nota un singolo accesso di qualche giorno prima, in un’orario in cui era fuori casa e l’unica persona che poteva avere accesso al computer era il padre, con il quale il nostro K. divideva l’appartamento. In quella singola sessione si vede qualche ora di gioco in cui, con mosse a dir poco insensate, qualcuno ha regalato a diversi avversari un totale di quasi 15,000 dollari. Asciugato il rivolo di sudore che scendeva dalla fronte, K. iniziava a intuire cosa fosse accaduto. Ricordando in passato di aver lasciato la password del computer al padre, qualora gli servisse utilizzarlo in sua assenza, ha iniziato a maledire la propria stupida abitudine di usare la medesima password di sblocco del pc anche per gli account delle case di gioco online.
La telefonata e il buon gesto di clemenza
Escluse quindi eventuali possibilità di hacking o di errori, è giunto il momento di verificare se la supposizione più probabile fosse quindi fondata. Prese il telefono e selezionato il numero del padre, in quel momento fuori casa, la conferma di quanto accaduto. Traducendo il post dall’inglese, ecco le parole di K. con le quali descrive la telefonata:
“Ho fatto una telefonata a mio padre per chiedere se avesse usato il mio computer per giocare a poker: lui conosceva la password per entrare nel conto gioco perché è la stessa per avviare il mio portatile. Mio padre si è immediatamente scusato perché ha finito quasi tutti i miei soldi finti e si è fermato perché non sapeva come ricaricarli!”
Un po’ per non far sentire in colpa il genitore, che in buona fede ha scambiato l’account di gioco del figlio per uno dei tanti giochini sui social dove si gioca a carte in amicizia, un po’ per non farsi dare del cretino a lasciare tutti quei soldi “in giro” senza neanche preoccuparsi di usare una password decente, il nostro eroe decide per una innocente bugia bianca. Avuta conferma della triste realtà circa l’accaduto, K. non se l’è quindi sentita di rivelare al padre che quelli che spargeva in giro per i tavoli cash game non erano soldi finti, bensì quasi 15,000 dollari di soldi veri!
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I dettagli nei commenti
Proseguendo poi nella discussione, si trovano diversi commenti dell’autore dove mostra i grafici di quanto accaduto. Come possiamo vedere, in poco meno di 3000 mani un vero e proprio disastro. Neanche a farlo di proposito si potrebbe ottenere un grafico tanto disastroso:
Altra nota divertente circa l’accaduto riguarda alcune mani che K ha raccontato facendo scorrere lo storico di gioco. Una delle più divertenti è forse quella in cui il padre, sempre con l’account a soldi veri di K., si trovava in un tavolo con limiti 1$/2$. In una mano in particolare, si vede come da piccolo buio il padre di K. avesse ricevuto una coppia d’assi servita. Dopo il fold da parte di tutto il tavolo, ecco che si vede dal nulla, senza senso, l’all in di circa 200 dollari su grande buio. Questi, che era un altro regular a quei tavoli e conosceva bene K., avendoci passato diverse ore al tavolo insieme, continuava a scrivere in chat per chiedergli cosa accidenti gli fosse preso, dal momento che ultimamente stava giocando in modo assolutamente irriconoscibile.
Ecco, tutto questo per dire che si può anche essere dei grandissimi giocatori di poker online, abili nella tecnica, quanto nella costanza e nella disciplina al tavolo da gioco, ma se non si sta un minimo attenti a dettagli banali come non usare mai la stessa password per tutto, basta davvero poco per mandare in fumo ore e ore di gioco profittevole.
Da quel momento possiamo dire che K. abbia imparato la lezione: superare la pigrizia di perdere qualche minuto fuori dal tavolo per proteggere al meglio le proprie risorse, talvolta ha un valore atteso maggiore della miglior sessione della nostra carriera. Sia mai che qualcuno vicino a noi scambi ancora il nostro bankroll per dei soldi finti.