I piloti della MotoGP hanno delle tute straordinarie che permettono ai centauri di uscire quasi sempre indenni in pista, nonostante tonfi clamorosi.
In un fine settimana di MotoGP assistiamo a tantissime scivolate e numeri acrobatici che rendono i piloti dei veri funamboli. Marc Marquez è il re dei salvataggi estremi con manovre che superano le leggi della fisica.
La tecnologia delle tute ha reso possibile anche un radicale cambio di stile di guida rispetto ai campioni del passato. Oggi tutti i piloti vanno al limite in staccata e, spesso, saggiano il duro asfalto a velocità molto sostenute. I centauri, per loro fortuna, sono protetti da tute super intelligenti. Basta uno scossone della moto, infatti, per attivare il dispositivo di airbag che protegge il corpo del driver.
Come funziona l’airbag dei piloti della MotoGP?
Quando un pilota perde il controllo della moto e viene disarcionato, si attiva un dispositivo che riconosce la situazione di pericolo. È un sistema di airbag predittivo che anticipa il tonfo del centauro. Avviene tutto in una frazione di millesimi di secondo, il pilota sente gonfiarsi la tuta nel momento di pericolo quando l’attivazione del sistema di sicurezza percepisce di dover salvaguardare il motociclista.
In MotoGP ciascun pilota è, stabilmente, monitorato tramite sensori. Ciascun movimento sulla moto viene rilevato e quando un motociclista compie una azione innaturale, i sensori lanciano un segnale alla centralina. Un algoritmo decide se l’anomalia necessita l’attivazione immediata del airbag. Un esempio lampante del funzionamento del sistema è avvenuto nel corso delle qualifiche di Misano, quando Marc Marquez ha fatto un salvataggio miracoloso, ma la tuta si è comunque gonfiata per l’attivazione del sistema di sicurezza.
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L’airbag è posizionato sulla schiena e sulla parte alta del busto anteriore del pilota. La tuta dei centauri della MotoGP presenta una spia che segnala se l’airbag è in funzione. Se la spia è accesa c’è una luce verde, mentre se è rossa vuol dire che il sistema è disattivato.