A Barcellona Perez sperava di potersi giocare qualcosa d’importante, ma il box lo ha frenato. La polemica è divampata e rischia di aggravarsi.
In Spagna per la Red Bull è arrivata una doppietta insperata. La Ferrari con Charles Leclerc sembrava destinata dopo i primi giri a dominare la gara, poi il problema tecnico che ha colpito il monegasco ha aperto le porte al successo della casa anglo-austriaca, che comunque ha dovuto faticare più del previsto per avere la meglio di un George Russell che, una volta davanti, ha dato davvero filo da torcere a Max Verstappen e Sergio Perez.
Ma in casa Red Bull, seppur si festeggia per la testa del Mondiale piloti e costruttori, non c’è troppo da sorridere. Infatti a Barcellona è scoppiata la grana che riguarda Perez, che da fedele seconda guida stavolta si è trasformato in pilota ambizioso e non più tenero come un tempo.
Lo scorso anno, soprattutto nella seconda parte di campionato, l’apporto del messicano al titolo di Verstappen è stato molto prezioso. Basti pensare anche alla condotta nell’ultima gara di Abu Dhabi, quando è andato anche a ostacolare Lewis Hamilton. Quest’anno però sembra essere cambiato qualcosa. Perez, dopo aver dato tanto, sembra ora “volere qualcosa in cambio”. E sente di meritarselo.
“Ora combatto ogni settimana per la pole position e per il podio, il che mi motiva molto a continuare a spingere e concentrarmi”, ha detto prima di Miami. Ed è così in effetti. Ma in Spagna ha sicuramente cercato qualcosa di più. Dopo l’escursione fuori pista di Verstappen, con lui dietro a Russell, ha dovuto sottostare alla decisione del muretto Red Bull che gli ha intimato di lasciar passare l’olandese, che doveva perdere meno tempo possibile per continuare la rincorsa alla vetta. E ha dovuto ripetere lo stesso gesto più tardi, con quella che poteva essere una vittoria per Perez che si è trasformata in una beffa. Tanto che il messicano via radio non ha nascosto la sua delusione: “Questo non è leale. Sono contento per il team, ma dopo dobbiamo discuterne”.
Una volta sceso dall’auto, Perez poi ha ammesso: “Avremmo vissuto una bella battaglia, ma alla fine è arrivato un bellissimo risultato per il team. Eravamo su strategie differenti, ho lasciato passare Max all’inizio e pensavo che avrei poi potuto fare la mia gara, senza perdere secondi preziosi”. Ma invece non è andata così. Il team radio non è passato indifferente, tanto che Chris Horner nel dopo-gara ha bacchettato il suo pilota, affermando che Checo non poteva vedere la reale situazione, ossia che Max era più rapido. Sarà così?
Intanto però questa lite interna fa venire fuori una situazione che, molto probabilmente, covava da tempo. Il ruolo di semplice scudiero a Perez non va più e il team dovrà intervenire in fretta per evitare problemi di ogni sorta. Anche perché non ci possono essere indugi in un Mondiale così serrato. Perez sarà anche disposto a dare una mano, ma non si potranno castrare a lungo le ambizioni di un pilota che, in un modo o nell’altro, vuole anche il suo momento di gloria. A Montecarlo vedremo se le acque saranno tornate normali o no. Anche perché in ballo per il pilota c’è pure il rinnovo di contratto. Con questi chiari di luna, sembra difficile che possa esserci.
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