Perez, il segreto di una pole insperata: Ferrari beffate

Sergio Perez è riuscito nel capolavoro assoluto ed è stato in grado di realizzare la prima storica Pole Position della carriera a Jeddah.

La F1 del 2022 continua a mostrarsi agli occhi del mondo come uno splendido incrociarsi di emozioni e sensazioni dove nulla può essere dato per scontato e anche quello che sembra essere irrealizzabile è in grado di diventare reale e tangibile sconvolgendo ogni previsione della vigilia.

Ci si aspettava una lotta serratissima tra Charles Leclerc e Max Verstappen per la Pole Position, abbiamo invece avuto in Q1 e in Q2 il dominio di Carlos Sainz e in Q3 è uscito per la prima volta in carriera in qualifica lo scatto bruciante di uno dei piloti più sottovalutati degli ultimi anni, quel Sergio Perez che ha messo il muso della sua Red Bull davanti al monegasco.

Sergio Perez Red Bull (Ansa Foto)
Sergio Perez Red Bull (Ansa Foto)

Le qualifiche del Gran Premio di Jeddah in Arabia Saudita sono state davvero lunghe ed estenuanti, con ben due interruzioni per bandiera rossa, con incidenti che hanno coinvolto in Q1 Nicholas Latifi e soprattutto in Q2 Mick Schumacher, con il giovane tedesco figlio d’arte che è stato portato rapidamente in ospedale per accertamenti.

Non sono mancate comunque le grandi emozioni e i colpi di scena in questo sabato di F1 che si è rivelato davvero inteso e ricco di eventi, con il primo momento scioccante che è arrivato già dalla Q1 con l’eliminazione di Lewis Hamilton che dovrà partire dunque dalla 16esima posizione.

A Jeddah si aspettavano i velocisti, perché il circuito saudita, pur essendo cittadino e con pochissimo spazio a disposizione per i piloti, è dopo Monza il più veloce di tutto il Mondiale, dunque nessuno pensava a una possibile Pole Position di quel Checo Perez che in carriera ha sempre dimostrato di essere bravissimo in pista, ma deficitario in qualifica.

Il messicano invece è riuscito in un’impresa davvero unica e straordinaria, essendo in grado di passare Charles Leclerc proprio all’ultimo respiro dopo che il monegasco si era preso il primo posto sul compagno Sainz, superandolo di quasi 2 decimi, ma poi è scesa in pista la favolosa notte araba di Checo.

Con un settore centrale da favola, il secondo pilota della Red Bull è stato in grado di mettere la sua monoposto a soli 25 millesimi di secondo davanti a quella del campione della Ferrari, riuscendo così a ottenere dopo ben 215 Gran Premi in carriera, la prima storica e memorabile Pole Position.

Il trionfo di Perez riesce a portare il sereno in casa della Scuderia austriaca che deve comunque masticare amaro per un Verstappen non certo in un delle sue giornate migliori che domani sarà costretto a partire solamente dal quarto posto, davvero deludente in considerazione del fatto che Jeddah era per tutti un circuito favorevole alla Red Bull.

Finalmente Checo Perez: te la meriti tutta

215 Gran Premi sono un numero davvero impressionante e sono stati pochissimi coloro che possono vantare una carriera così lunga in F1, riuscendo però a raccogliere spesso molto meno di quanto siano stati in grado di seminare, arrivando alla grande opportunità della vita solamente in tarda età.

Perez infatti è in F1 dal 2011, anno in cui fu la Sauber a voler puntare su di lui e nel complesso riuscì fin da subito a ben figurare, prima di compiere una doppia impresa l’anno seguente dove terminò al secondo posto in Malesia e al terzo in Canada, dando così la sensazione a molti che si era di fronte a un possibile campione.

Non fu un caso che venne chiamato così nel 2013 alla McLaren per sostituire un certo Lewis Hamilton che aveva deciso di iniziare la sua avventura con la Mercedes, ma purtroppo a Woking si era entrati nel periodo nerissimo della Scuderia, tanto è vero che non ebbe mai la possibilità di mettersi in mostra e i pochi risultati venivano prevalentemente ottenuti dal campione del mondo del 2009 Jenson Button.

Durò solamente un anno prima di passare alla Force India, prima che venisse ribattezzata Racing Point, con la quale iniziò un percorso lunghissimo che durò dal 2014 e si concluse nel 2020, riuscendo nel mezzo a ottenere una serie di ottime prestazioni che gli permisero di essere sempre considerato un pilota estremamente affidabile e a Sakhir nel 2020 ecco il trionfo.

Dopo 191 Gran Premi disputati riuscì finalmente a vincere per la prima volta una gara di F1, diventando così il pilota che nella storia ha impiegato il maggior numero di apparizioni prima di imporsi come il migliore di giornata e da quel momento è stato chiaro che per lui si sarebbero spalancate le porte di una grande vettura.

Dopo l’inutile e dimenticabile periodo di Alexander Albon in Red Bull, a Salisburgo avevano voglia di un nuovo pilota che potesse affiancare Max Verstappen, potendosi rivelare come una guida affidabile e allo stesso tempo non ingombrante e il messicano ha svolto alla grande il proprio lavoro nella passata stagione.

In fase difensiva è stato straordinario, memorabile la sua lotta ad Abu Dhabi con Lewis Hamilton per poter far sì che Verstappen accorciasse sul britannico, e inoltre a Baku si prese anche la seconda vittoria della carriera.

Perez è sempre stato considerato un pilota da gara, ma oggi, dopo 215 Gran Premi in carriera, è stato finalmente in grado di rompere l’incantesimo della Pole Position che non voleva arrivare e domani sarà una giornata tutta da seguire.

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