Sergio Perez vince con riserva il Gran Premio di Singapore dopo una serie di critiche che non hanno fatto per nulla felici in casa Ferrari.
La Red Bull non sa fare altro se non vincere, ma al termine del Gran Premio di Singapore non sono sicuramente mancate le polemiche nei confronti della Federazione per una vittoria di Sergio Perez che porta con sé sicuramente diversi punti di domanda.
A Singapore c’era l’opportunità per la Ferrari di poter vincere una gara che comunque avrebbe fatto morale e in qualche modo classifica, almeno in ottica secondo posto, ma alla fine è ancora la Red Bull a vincere.
Il migliore di tutti è il messicano Sergio Perez, che sfrutta una grande partenza per mettersi in prima posizione e mantenere costantemente il distacco nei confronti di Charles Leclerc, ma le polemiche non sono mancate.
Come sempre accade a Singapore, tracciato che mancava dal 2019, le safety car sono le MVP di giornata, con le auto di sicurezza che sono state chiamate in quantità industriale e il giallo nasce proprio in una di queste occasioni.
Notiamo infatti come Perez, per poter mantenere quanto più distacco possibile nei confronti di Leclerc, decida di rimanere sempre più lontano dalla Safety Car, superando di gran lunga le dieci vetture.
Questa decisione dovrebbe portare a una squalifica importante, chiamata Drive through, il che vorrebbe dire una penalizzazione di 20 secondi, dando così non solo la possibilità a Leclerc di vincere, ma anche a Sainz di chiudere secondo.
Il gesto antisportivo di Perez è stato inoltre perpetrato in ben due circostanze, dunque la Ferrari era abbastanza sicura del fatto che ci sarebbero state almeno due penalizzazioni minime da 5 secondi, con il distacco tra il messicano e il monegasco che era di 7,5 secondi e che sarebbe stato sufficiente per la vittoria.
La Federazione alla fine ha deciso di andare però con la “mano di piuma” e non con quella di ferro, per questo motivo la penalizzazione di soli 5 secondi non cambia la classifica.
La decisione è davvero incomprensibile, anche perché in passato questa decisione era stato pesantemente punita, con la Red Bull che se ne ricorda molto bene le conseguenze.
Perez graziato dalla Fia: il caso che inchioda il messicano
Tutti quanti si stavano già aspettando un cambio di classifica in favore di Charles Leclerc, soprattutto perché la distanza di 10 macchine dalla Safety Car era sempre stata punita con il pugno duro dalla Fia.
Se lo ricorda molto bene la stessa Red Bull quando nel 2010 in Ungheria, Sebastian Vettel stava controllando il weekend già dal sabato, ma questa sua manovra lo portò ad avere una penalizzazione di ben venti secondi da dover scontare immediatamente.
Dunque il primo posto si trasformò in un terzo, con la casa austriaca che quantomeno riuscì a tirare un sospiro di sollievo dato che a vincere fu Mark Webber, ma il secondo posto di Fernando Alonso avrebbe potuto essere fatale in ottica titolo vedendo i distacchi minimi a fine anno.
Inoltre questa decisione sarebbe stata davvero a cuor leggero rispetto a quella del 2010, non tanto perché Perez non meriti la vittoria, anzi in gara è stato sicuramente lui il numero uno, ma perché il Mondiale è già in cassaforte.
Una vittoria di Leclerc non avrebbe di certo riaperto il discorso iridato, dunque sarebbe stato corretto applicare la regola alla lettera, decisione che comunque è sempre la migliore.
In questo modo però Perez si avvicina a Leclerc al secondo posto nel Mondiale e soprattutto per la prima volta in carriera vince due Gran Premi in una stagione, con questo 2022 che dunque risulta già essere il suo miglior exploit della carriera.