L’ex pilota Emanuele Pirro, oggi commissario FIA, ha parlato di quanto accadde due anni fa in Canada. Ecco le sue dichiarazioni.
Il mondo della F1 è da sempre contraddistinto da situazioni al limite del regolamento, che spesso hanno caratterizzato l’esito di un Gran Premio o addirittura di un campionato del mondo. Il giudizio su quanto avviene in pista spetta ai commissari di gara, eletti dalla FIA e che devono supervisionare il lavoro dei piloti in pista. Tra di loro c’è Emanuele Pirro, che nel 2019 è divenuto uno dei più discussi.
Negli ultimi anni, in tante occasioni si è parlato dell’eccessiva severità dei giudici, ed i paragoni con il passato si sprecano. Effettivamente, anche in nome della sicurezza, molte manovre che sino a pochi decenni fa venivano ritenute spettacolari, pericolose ma corrette, oggi vengono sanzionate in maniera pesante.
Quello che spesso non viene digerito da addetti ai lavori e dai piloti è la mancanza di uniformità nel giudizio: il fatto che ad ogni week-end i commissari siano diversi, più severi in alcune occasioni, meno in altre, crea molta confusione anche nei piloti stessi.
Pirro racconta il fattaccio Vettel-Hamilton avvenuto in Canada nel 2019
Piuttosto contestato ed, in alcuni casi, odiato dai tifosi Ferrari è l’operato di Emanuele Pirro, commissario di gara dall’ormai lontano 2006. L’ex pilota romano, che ha corso in F1 a cavallo tra il 1989 e 1991 con Benetton e Scuderia Italia, è finito nella bufera nel giugno di due anni fa, quando prese una decisione discutibile nel corso del duello tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton in Canada.
Il tedesco, a bordo della Ferrari, stava comandando la corsa dopo essere partito in pole position. Poco dopo metà gara, Seb commise un errore, finendo lungo e tagliando sull’erba. Al suo rientro, nel tentativo di evitare il muretto, strinse verso l’esterno l’inglese, ma entrambi ne uscirono senza particolari problemi.
Pirro prese la decisione di rifilare 5 secondi di penalità al leader, che tagliò il traguardo per primo, cedendo però la vittoria al pluri-campione della Mercedes. In quei giorni si scatenarono furiose polemiche ed Emanuele venne ripetutamente offeso sui social, in un’esplosione di rabbia che non si è ancora placata. Una brutta avventura per un grande professionista come lui, che con l’Audi ha portato a casa 5 vittorie alla 24 ore di Le Mans.
A tal proposito, l’ex pilota ha dichiarato:”Fu molto spiacevole, avvenne tutto in un modo che ha cambiato la mia vita e anche la mia percezione delle cose. Adesso il mio rapporto con i social media è diverso. I social network danno uno strumento in più a tanta gente per esprimere la propria frustrazione. Purtroppo però fanno questo senza la conoscenza necessaria per analizzare certe cose. Più che gli insulti però, è stata spiacevole perché era una situazione chiara.
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“Solo che le persone non l’hanno capito e alla fine tutto il mondo del motorsport e della F1 ha perso qualcosa. La maggior parte della gente ha avuto una percezione negativa [dell’episodio]. Noi abbiamo fatto giustizia su un singolo episodio di gara e tutto questo ha danneggiato tutta la F1 perché è stato percepito in un modo sbagliato“.