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Quando il bluff è la chiave di tutto: la variante polacca del poker

Una variante che sta prendendo sempre più piede anche tra professionisti, che vogliono rompere la monotonia con qualcosa di particolare e avvincente.

La variante polacca si basa sulle regole del Texas Hold’em per quanto riguarda i punteggi, ma non si gioca in modalità cash game o torneo. È perfetta quindi per le serate tra amici o per allenare l’elasticità mentale senza rischiare di perdere troppi soldi come nelle partite No Limit o Pot Limit.

Le regole sono abbastanza semplici, unito al fatto che non dovremo preoccuparci di valutare puntate e importi, ci aiuterà a focalizzarsi sulla lettura dei segnali avversari e le dinamiche di gioco. Vediamo come si gioca e e le basi della strategia per affrontare al meglio la variante polacca del poker.

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Poker, variante polacca: le regole e come si gioca

Il poker polacco si gioca con il classico mazzo da 52 carte francesi, generalmente in un numero che varia da un minimo di 2 a un massimo di 10 giocatori.

Non avremo chips, puntate o bui, semplicemente si pagherà un gettone a inizio partita che andrà come montepremi al vincitore, oppure si può giocare a punti a cui si può anche assegnare un valore economico.

Il gioco inizia estraendo a sorte o scegliendo il primo mazziere, il quale avrà il compito di distribuire una carta coperta a ciascun giocatore e sarà il primo ad avere la parola. A quel punto, il mazziere dovrà dichiarare un punto, tra quelli nel ranking del Texas Hold’em, da carta alta a scala reale.

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Il giocatore seguente avrà due possibilità:

  1. Proseguire l’azione dichiarando un punto più alto. Quindi se ad esempio il giocatore precedente dichiara coppia di 3, il successivo, qualora decidesse di proseguire, deve dichiarare almeno coppia di 4 o un punto superiore.
  2. Non credere al giocatore precedente, dichiarando appunto “Dubito“. Cioè si dichiara di non credere che mettendo insieme le carte dei giocatori al tavolo si formi il punto citato.

E cosi via finchè qualche giocatore non decide di fermare il giro dichiarando di dubitare. Ogni volta che un giocatore dubita, il gioco si ferma e tutti scopriranno le carte per valutare se il punto chiamato è presente. Qualora sia presente, il giocatore che ha dubitato riceverà una carta supplementare al giro successivo. Nel caso invece effettivamente non sia possibile formare il punto minimo dichiarato, sarà il giocatore ad averlo annunciato a dover ricevere una carta in più al turno successivo. Gli altri giocatori riceveranno invece lo stesso numero di carta del turno precedente.

Vince chi resta in gioco fino alla fine

Prima della partita andrà definito un numero di carte massimo, oltre il quale si viene eliminati dalla partita. Generalmente il numero massimo di carte da poter ricevere è cinque, di conseguenza il giocatore che nel turno di gioco si troverebbe a dover ricevere la sesta carta nel giro successivo, viene eliminato.

Si procede in questo modo finchè non rimarrà in gioco un solo partecipante. Quest’ultimo vincerà il montepremi messo in palio, oppure un punto, nel caso si stia giocando a punti.

Un altro modo di calcolare i punteggi è di assegnarli a scalare dal primo al terzo, per esempio, dando 3 punti all’ultimo giocatore rimasto, 2 al penultimo e un al terzultimo, se si gioca in molti.

Esempio di mano a poker polacco

Come in tutte le cose, un esempio vale più di mille parole, ecco come si svolge una mano tipo di poker polacco:

  • Distribuzione delle carte
  • PlayerA dichiara 9 carta alta
  • PlayerB dichiara K carta alta (maggiore di 9 carta alta)
  • PlayerC dichiara coppia di 8 (Maggiore di K carta alta)
  • PlayerD dichiara doppia coppia di K e 8
  • PlayerE Dubita di quanto dichiarato da PlayerD
  • Tutti mostrano le carte e, considerando le varie combinazioni possibile, è presente una doppia coppia di K e 8. PlayerE perde di conseguenza il turno e nella mano successiva riceverà una carta in più. Se invece non si fosse formato il punto dichiarato, sarebbe stato PlayerD a ricevere una carta supplementare il giro dopo.

Come impostare una strategia

La prima considerazione da fare, è che le dichiarazioni dei giocatori sono naturalmente influenzate dalle carte che hanno in mano e dalle dichiarazioni precedenti alla propria. Dichiarazione dopo dichiarazione potremo quindi raccogliere diverse informazioni per farci un’idea sulle possibili combinazioni che si potrebbero venire a formare unendo le carte di tutti. Per stare sempre nella pratica, riportiamo una mano tipo, con qualche ragionamento che si può via via fare durante lo svolgimento. Per comodità, ipotizziamo di avere tutti tre carte coperte.

  • PlayerA dichiara A carta alta (è probabile che abbia almeno un A in mano, così da non finire all’angolo se il giocatore successivo dovesse dubitare al volo della prima dichiarazione)
  • PlayerB dichiara coppia di 9 (anche qui è molto probabile che abbia almeno un 9 in mano, se non addirittura la coppia completa)
  • PlayerC dichiara doppia coppia di Q e 9 (tenendo conto di quanto dichiarato da PlayerB, può avere una o due Q in mano e sfruttare quanto intuito dalla dichiarazione precedente. Può così avere buone possibilità che, in caso il successivo fermi il gioco, la combinazione sia presente)
  • PlayerD dichiara tris di 9 (ìmolto probabilmente ha un 9 in mano e spera ne abbiano anche PlayerB e PlayerC, vista la dichiarazione fatta)
  • PlayerE dichiara Full House di 9 e Q (basandosi su tutte le informazioni raccolte precedetemente).

In questa mano d’esempio abbiamo visto come è possibile fare dei ragionamenti basati sulle proprie carte e sulle dichiarazioni precedenti.
Chiaramente ogni giocatore può aver dato informazioni fuorvianti per depistare gli avversari e impostare quindi un bluff. Nell’esempio citato, per esempio, PlayerB può aver dichiarato coppia di 9 per lasciare intuire di avere almeno un 9 in mano, condizionando le dichiarazioni successive, per dubitare qualora parlasse dopo PlayerE, il quale arriva a full di Q e 9 magari tenendo di quanto dichiarato da lui e i partecipanti successivi. Può quindi essere che altri player abbiano sfruttato le dichiarazioni precedenti contribuendo, magari inconsapevolmente, alla preparazione del bluff, iniziato astutamente da PlayerB il giro di dichiarazioni prima.

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