La Honda è sempre stata all’avanguardia in merito alle tecnologie. La casa giapponese sta lavorando da tempo su un progetto pazzesco per le moto del futuro.
I tempi cambiano e le tecnologie avanzano. Il mondo delle due e quattro ruote si sta interrogando sulle future innovazioni che potrebbero rendere la vita del guidatore più facile. Da tempo si parla di arrivare alla completa guida autonoma di livello 5 che renderebbe l’automobilista un passeggero della propria auto. In merito alle moto il mercato ha proposto opzioni di sicurezza sempre più ricercate. L’ultima novità per i motociclisti sono i pantaloni con l’airbag, ma anche in termini di aspetti tecnici delle moto si sono fatti passi da gigante. Senza andare troppo in là con l’immaginazione, l’ABS e la sua natura obbligatoria dal 2016.
L’obiettivo delle case costruttrici è fabbricare moto sempre più all’avanguardia che possano ridurre i rischi per la salute del motociclista. Uno dei marchi più coinvolti è la Honda, conscia del problema, e in prima linea nel piano ambizioso per il 2050, prevedendo di portare nuovi sistemi di sicurezza sulla moto. Una delle novità che potrebbe travolgere, in futuro, ogni motociclista è il sistema di assistenza al mantenimento della corsia (LKAS). Ovviamente uno dei motivi che spinge una persona ad acquistare una moto è la libertà di poter superare molto di più rispetto ad una automobile. Il pensiero che un sistema controlli il mantenimento della corsia fa pensare più alle auto.
Il progetto innovativo non va confuso il famoso optional “ride-by-wire”, che adatta la risposta acceleratore/potenza, o il computer di bordo che interviene nell’ABS. È un sistema che interviene direttamente nella guida del pilota. La Honda non vuole portare tecnologie tipiche delle auto sui suoi bolidi a due ruote. La casa giapponese ha annunciato che l’LKAS è un’idea molto “sottile” e permetterebbe di dare al pilota quell’indipendenza in ogni momento. Un concetto molto distante dall’idea di guida autonoma. Il LKAS, però, non sarebbe molto diverso da quello delle automobili. La moto avrebbe una fotocamera frontale, oltre a un sensore radar che analizza tutto ciò che accade intorno al veicolo.
La moto andrebbe ad analizzare la segnaletica orizzontale, la segnaletica stradale, la velocità, le direzioni vietate, e tanto altro. Aspetto essenziale è quello relativo all’analisi delle vetture che finirebbero per precedere la Honda. Il sistema, come avrete intuito, è molto simile a quello presente sulle auto, ma va chiarito un aspetto essenziale. Il volante delle auto regola al direzione dell’auto. Sulle moto lo sterzo funziona, sfruttando anche l’inerzia del corpo del pilota che ha praticamente tutto il peso. Questo fa tutta la differenza del mondo e per questo motivo interverrebbe anche la parte meccanica della moto.
Honda, sempre un passo avanti
Per rendere possibile il funzionamento del sistema di assistenza al mantenimento della corsia (LKAS) la Honda ha realizzato una versione un po’ più sofisticata dell’ammortizzatore di sterzo. Per fare ciò, l’innovazione non si limiterà al solo ammortizzatore di sterzo tramite il controllo del computer, ma userà un attuatore elettronico anziché un ammortizzatore. Un progetto molto complesso che ha richiesto uno sforzo notevole per i tecnici della casa di Tokyo. L’attuatore elettronico è collegato alle staffe triple tramite un apposito sistema di aggancio, montandolo sul telaio della motocicletta.
Il sistema è, straordinariamente, avanzato, utilizzando un sensore di coppia magnetostrittivo che misura l’ingresso sulle barre e distingue le forze esterne, ovvero il movimento del pilota stesso e i movimenti indesiderati, per agire di conseguenza. Lo studio ha richiesto molto tempo, anche perché sulle moto la dinamica di guida su strada è molto più complessa e meno lineare. Il sistema individua chi sta uscendo dalla corsia e agisce correggendo la deviazione, a differenza dell’auto, che muove semplicemente il volante per rientrare in corsia. Il movimento contrario è ciò che farebbe l’LKAS, ruotando le aste dello sterzo nella direzione opposta all’angolo di piega della moto.
A tale scopo la Honda è dotata anche un’unità di misura inerziale, collegata ai sensori di accelerazione, velocità, posizione dell’acceleratore, angolo di sterzata, coppia sterzante e persino delle sospensioni. Guardate anche il progetto di rinascita di una moto iconica del marchio nipponico. I fan sono già estasiati. Il LKAS non allontanerebbe il pilota dal piacere di guida. Infatti, il controllo del mezzo verrebbe restituito in un attimo al motociclista. Un qualcosa di simile al servosterzo su una moto tradizionale. All’inizio del 2022 anche la Yamaha ha brevettato un sistema simile, che equipaggerebbe le moto da cross del brand di Iwata, solo in Giappone, come test pilota. Il brevetto, al momento, esiste e lascia immaginare un futuro sempre più tecnologico, almeno per le moto del Sol Levante.