Il Gran Premio di Monza finisce così nel modo più triste in assoluto, con la Safety Car che porta i piloti al traguardo e piovono fischi.
Non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che un Gran Premio storico come quello d’Italia non poteva e non doveva assolutamente avere un finale del genere, con la Safety Car che deve essere regolamentata il prima possibile perché ora le gare terminate con questo regime iniziano a essere troppe.
Michael Masi è stato considerato il demone per tutta la passata stagione, un direttore tecnico che non veniva visto come uno all’altezza per poter portare avanti il grande nome della F1.
A distanza di un anno siamo ancora però allo stesso punto, con la FIA che aveva fatto mea culpa ad Abu Dhabi per aver fatto entrare la Safety Car e non aver sfruttato la bandiera rossa, ma sono state solo belle parole.
A Monza vince un sensazionale Max Verstappen, con questa che è l’unica nota positiva di giornata, dato che almeno in questo caso non è stata stravolta la classifica in quanto l’olandese ha ancora una volta ampiamente dimostrato di essere il numero uno.
Dispiace però tantissimo quando una gara così bella come Monza termina mestamente in Safety Car e non è la prima volta che accade, anzi inizia a essere una costante.
Il primissimo caso nella storia infatti era capitato nel 1999 in Canada, con la presenza di ben quattro Safety Car nel corso della gara e con l’ultima che accompagnò il futuro campione del mondo Mika Hakkinen verso il traguardo trionfale.
Fu l’unica volta in tutto il XX secolo, anche perché la Safety Car è nata solamente negli anni ’90 e ci vollero ben 10 anni per rivedere un finale del genere, ma da lì in poi la situazione è ben cambiata.
In 13 anni sono troppi i finali con Safety Car
Sicuramente il 2009 è stato uno degli anni neri della F1, con un regolamento che definire cervellotico sarebbe riduttivo e con la Safety Car che l’ha fatta ancora da padrona prima in Australia, con la Brawn GP che realizzò così una comoda doppietta con Jenson Button e Rubens Barrichello, e poi ancora a Monza, sempre con la doppietta Brawn GP.
Anche nel 2010 ci fu un finale con la Safety Car, in questo caso dobbiamo andare con la memoria in quel di Montecarlo con Mark Webber che venne scortato dalla macchina di sicurezza alla vittoria davanti al compagno della Red Bull Sebastian Vettel.
Non ci sono dubbi poi che il caso più clamoroso in assoluto fu il Brasile nel 2012, gara che decideva un Mondiale intero tra Vettel e Alonso, con l’ingresso della Safety Car che dava la speranza allo spagnolo di prendersi la vittoria che avrebbe potuto dire vittoria iridata, ma la vettura non si tolse mai e a vincere fu Jenson Button.
La Red Bull vinse ancora una volta in questa maniera anche nel 2014, con Daniel Ricciardo che chiuse davanti alla Mercedes di Nico Rosberg in Canada, mentre l’anno seguente in Cina toccò a Lewis Hamilton vincere a lenta velocità.
L’ultima in assoluta è stata invece nel 2019 in Bahrain, con ancora Hamilton in grado di vincere la gara davanti a Bottas, ma dopo tre anni eccoci ancora in questa situazione.
Dunque Monza 2022 diventa l’ottava gara della storia della F1 che si è conclusa in regime di Safety Car, uno di quei momenti che nessuno vorrebbe mai vedere a prescindere da chi possa concludere in modo vincente il circuito.