Vincenzo Nibali ha deciso di ritirarsi dopo una carriera sensazionale e unica nel mondo del ciclismo e anche i suoi guadagni sono stati unici.
Se c’è stato un ciclista che è stato in grado di riavvicinare sempre di più la passione degli italiani nei confronti delle due ruote, quel qualcuno è stato senza ombra di dubbio Vincenzo Nibali, una leggenda assoluta che al termine del Giro di Lombardia ha deciso definitivamente di appendere la bicicletta al chiodo.
È finita sabato una delle più importanti e straordinaria carriera della storia del ciclismo, come Vincenzo Nibali che senza ombra di dubbio ha rappresentato l’apice assoluto italiano degli ultimi anni.
Il Giro di Lombardia del 2022 è stato vinto dallo sloveno Pogacar, uno di quelli che è destinato a entrare sempre di più della leggenda grazie a un talento una classe unica, ma sicuramente tutti gli occhi erano nei confronti dello Squalo di Messina.
Erano ormai diverse stagioni che Vincenzo Nibali era diventato a tutti gli effetti un gregario e non più l’uomo di punta della sua squadra per questo motivo lui stesso ha deciso di chiudere definitivamente la sua carriera.
Infatti non se la sentiva assolutamente di continuare nel momento in cui sapeva benissimo di non essere un uomo di punta, anche perché i suoi ingaggi erano davvero molto alti.
Nel corso della sua carriera ha raggiunto delle cifre dei guadagni davvero molto importanti con lo squalo siciliano che nell’ultimo suo contratto con la sua attuale squadra, ovvero la astana, aveva ancora un ingaggio davvero importante.
Infatti in questa stagione aveva percepito un contratto di 2,1 milioni di euro, il che gli permetteva di essere addirittura l’undicesimo ciclista più pagato in assoluto al mondo.
A questo punto dunque per lui è diventato fondamentale scegliere di chiudere definitivamente la sua avventura con il mondo del ciclismo, una realtà che sicuramente gli ha dato tantissimo sia da un punto di vista economico che soprattutto per quanto riguarda i trionfi, ma che ormai è giusto lasciare spazio ai giovani.
Una leggenda Nibali: ci mancherà lo Squalo
Dopo il tragico fatto legato a Marco Pantani il ciclismo era entrato davvero in una spirale negativa dalla quale nessuno avrebbe mai pensato di poterne uscire.
Nonostante però tutte le polemiche, i casi di doping e le tragiche situazioni legate al giro di scommesse clandestine, l’unico modo per poter rialzare il nome livello di una disciplina è la nascita di grandi campioni.
Vincenzo Nibali infatti è stato colui che ha saputo riportare ad altissimi livelli la passione del ciclismo in Italia, perché la sua sola presenza poteva essere determinante per suscitare interesse.
Sono stati davvero moltissimi momenti iconici di questo straordinario ciclista, con l’apice assoluto che senza ombra di dubbio venne toccato nel 2014 quando divenne il settimo ciclista italiano di sempre a vincere lo storico Tour de France.
Era proprio dagli anni di Marco Pantani che non si assisteva a un corridore italiano in grado di poter trionfare a Parigi, con il successo francese che gli permise di entrare nella leggenda.
Il giorno infatti divenne uno dei pochissimi campioni in grado di poter vincere tutte le più grandi corse a tappe del mondo, dato che nel 2010 fu in grado di vincere la Vuelta di Spagna e nel 2013 aveva vinto il Giro d’Italia, titolo bissato nel 2016.
Non è stato però solamente di un campionissimo nelle gare a tappe, ma ha saputo dimostrare tutto il suo immenso talento anche nelle singole classiche.
Il giro di Lombardia è stato il giustissimo luogo per il suo addio al mondo delle corse, dato che è stata questa la classica che ha vinto maggiormente, due volte nel 2015 e nel 2017, sfiorando il tris nel 2018 con un secondo posto.
Tutti quanti però abbiamo ancora negli occhi la straordinaria rimonta e scatto nel 2018 per vincere la sua unica Milano-Sanremo e quella caduta nel 2016 alle Olimpiadi di Rio de Janeiro sicuramente fa ancora molto male, perché quell’oro olimpico lo avrebbe davvero meritato.
Chiude dunque la carriera uno dei più grandi miti dello sport italiano degli ultimi anni, una leggenda assoluta delle ciclismo che è stata in grado a tutti gli effetti di poter entrare per sempre nell’immensità. Grazie di tutto Squalo.