I Gratta e Vinci sono senza dubbio una delle invenzioni che ha stravolto nel maggior modo possibile l’esistenza di gran parte degli italiani.
Il sogno di poter vincere ai vari giochi d’azzardo che sono sponsorizzati dallo Stato è sempre stato uno dei grandi sogni della maggior parte degli italiani, ma bisogna anche ricordarsi sempre che il successo totale non è mai considerato netto ma sempre lordo, per questo motivo bisogna capire quello che bisogna pagare in tasse.
Riuscire a ottenere i trionfi sognati all’interno del mondo dei Gratta e Vinci è sempre stato indubbiamente uno dei grandi traguardi che si sono prefissati la maggior parte degli italiani negli ultimi anni, con la voglia di tentare la sorte e la fortuna che sta sempre maggiormente mettendo in evidenza tutta la voglia di migliorare proprio conto in banca.
Le vincite comunque nell’ultimo periodo si sono davvero moltiplicate, questo dipende anche dal fatto che sono aumentati a dismisura la quantità di giocatori che stanno cercando sempre di più di puntare piccole cifre in modo tale da poter sbancare.
Quello che però non tutti sanno è che sebbene la vittoria venga immediatamente contabilizzata all’interno del proprio conto in banca non si riesce mai a ottenere la reale cifra totale che viene stampata sul biglietto del Gratta e Vinci o che può essere riportata dal jackpot del SuperEnalotto.
Infatti la cifra che viene segnata è sempre lorda e mai netta, per questo motivo bisogna pagarci sopra delle tasse, con l’unica modalità che impedisce di dover pagare una tassazione e il fatto che si possa vincere una cifra inferiore ai 500 euro.
Ecco dunque che nel momento in cui si dovessero vincere 10.000 euro a quel punto allora le tasse sarebbero il 18% totale, dunque in questo caso 1800 euro, con questo range che è compreso fino al ribasso di 1000 euro.
Quanto si paga di tasse per un Gratta e Vinci?
Questo si tratta però della percentuale del momento in cui si ottiene una vittoria tra i mille e 10.000 euro, ma più si va avanti con i trionfi e più aumentano anche la percentuale di tasse.
Infatti all’interno del range tra i 10.000 e i 50.000 di cittoria la tassazione diventa dunque del 21%, paradossalmente dunque sarebbe meglio vincere 9.900 euro piuttosto che 10.100.
Diventa decisamente più stabile invece la tassazione delle 23% che varia tra i 50.000 euro e addirittura i 10 milioni di euro, per questo motivo si può dire senza alcun tipo di problema è che l’ultimo range di tassazione sia praticamente solo per il Jackpot del SuperEnalotto.
In questo caso infatti si passa q un totale del 25%, per questo motivo pensando al fatto che di recente possiamo scorgere come il jackpot del SuperEnalotto abbia toccato quota 250 milioni, vorrebbe dire che di questi vinti ben 60 verrebbero versati ancora una volta nelle casse dello Stato, per questo motivo bisognerebbe capire il perché si ragiona sempre in modalità lorda e mai netta, dato che sono soldi che escono ed entrano comunque dalla stessa banca.