Thailandia, Australia, Malesia e Valencia: Quartararo e soci si giocano le ultime cartucce. Proviamo a fare le carte e a prevedere il titolo.
Ci siamo. Con il GP della Thailandia in pratica si apre il gran finale della stagione della MotoGP, che è quanto mai combattuto. Davanti a tutti c’è Fabio Quartararo, il campione in carica, che è chiamato a gestire 18 punti di vantaggio su Pecco Bagnaia e 25 su Aleix Espargarò. Più distante a 49 punti Enea Bastianini, che però, visto quanto fatto negli ultimi mesi da Bagnaia, può davvero rientrare clamorosamente anche lui nel lotto dei pretendenti al titolo della classe regina. Anche perché finora la Ducati si è dimostrata la moto più forte e tutto può succedere. Outsider sembra essere l’Aprilia con lo spagnolo (il vero veterano dei quattro), ma occhio che la Yamaha M1 in mano al campione del mondo può ancora tirare fuori gli artigli in questi ultimi appuntamenti.
Si parte questo weekend, quello del 2 ottobre, con il GP di Thailandia, che torna in calendario dopo lo stop prolungato dovuto alla pandemia da Covid-19. Si proseguirà poi in Australia il 17 ottobre, per poi volare in Malesia il 23, prima della chiusura a Valencia il 6 novembre. Piste molto diverse tra loro e che potrebbero portare davvero a un esito non così scontato. Anche se le indicazioni avute finora su tutte le piste del campionato non è che abbiano stravolto le gerarchie sul campo.
Per ora quello che ha avuto meno alti e bassi è stato Fabio Quartararo, che rimane il favorito per la lotta al Mondiale, non fosse altro perché è davanti e perché ha dalla sua l’esperienza di un titolo già vinto, che in questi frangenti può dire tanto. Tutti gli altri invece hanno ancora tanto da dimostrare e servirà davvero un bel fegato per imporsi in un finale così teso.
Quartararo & co., chi la spunterà?
Introdotto per la prima volta durante il motomondiale 2018, il Chang International Circuit di Buriram sarà davvero uno dei momenti chiave della stagione. Lo stanno dicendo un po’ tutti i protagonisti nelle ultime settimane. Come Motegi, si torna dopo diversi anni qui e i riferimenti per tutti non sono così tanti. Il rischio quindi di uno stravolgimento delle carte è possibile.
Se Bastianini lo ha vissuto solo in Moto3 e Moto2 e si troverà per la prima volta ad affrontarlo in MotoGP, quello messo peggio pare essere Espargarò, che ha raccolto solo un 13° posto nel 2018. Meglio è andata a Quartararo, quinto in Moto2 (nell’anno in cui vinse Bagnaia la corsa) e secondo dietro a Marc Marquez dopo una lotta fino all’ultima curva nel 2019 nella classe regina. Bagnaia invece in MotoGP conta solo un 11° posto, ma era anche la sua prima esperienza con le moto di questa cilindrata. Il punto interrogativo è se la Ducati si dimostrerà all’altezza anche in un circuito non proprio fatto per lei o se magari spunterà l’outsider di turno (Marquez stesso?).
A Phillip Island Ducati e Yamaha hanno sempre dato spettacolo. Anche qui Espargarò sempre partire dietro, visto che nelle sue esperienze precedenti in MotoGP ha ottenuto al massimo un nono posto e tanti ritiri. Non un buon rapporto con la pista australiana per Bastianini, che spesso ha detto addio precocemente e conta solo un quinto posto in Moto3 ma un’era fa praticamente. Bagnaia invece nel 2019, da rookie, fu quarto su questo circuito, mentre Quartararo si ritirò. Ecco quindi che il pilota italiano potrebbe davvero partire come favorito qui.
Altro circuito con un grosso punto interrogativo è la Malesia, dove le tre case contano di poter dare il loro meglio, visto che conoscono la pista anche per i tanti giorni di prove ogni anno. Due terzi posto per Bastianini in Moto3, segno che il layout malese è nelle sue corde, mentre per Espargarò anche qui il bottino è decisamente amaro, con un 7° posto nel 2015 decisamente datato. Solo settimo nella sua apparizione da rookie per Quartararo, in una gara che vide invece chiudere addirittura 12°. Ma per l’alfiere Ducati qui nelle altre categorie è sempre andata piuttosto bene, con una vittoria in Moto3 e un terzo posto in Moto2.
Valencia, ultimo atto e forse decisivo, rimane non troppo fortunata per Bastianini ed Espargarò, che comunque hanno centrato in carriera diverse top-ten. Per Quartararo c’è da segnalare il secondo posto nel 2019 e il quinto anonimo lo scorso anno nel giorno del ritiro definitivo di Valentino Rossi, che arrivava dopo il weekend di Misano dove aveva ottenuto la matematica certezza del titolo (questo va sottolineato). Bagnaia invece lo ha sempre digerito poco, ma proprio lo scorso anno ottenne un successo che potrebbe far ben sperare in vista di questo nuovo appuntamento. Dunque, stando così le cose, la proiezione sembra essere Bagnaia-Quartararo-Espargarò-Bastianini. Sarà davvero così?