Kimi Raikkonen è uno di quei piloti che è stato in grado di poter essere considerato unico e leggendario e per qualcuno avrebbe fatto di più.
Uno dei piloti che è stato in grado di legare in maniera indissolubile il suo nome al mondo della F1 è stato sicuramente il finlandese Kimi Raikkonen, con Iceman che ha saputo anche scrivere il suo nome nell’albo d’oro nel 2007, ma per qualcuno avrebbe anche potuto fare di più.
Quando si parla di F1 non si può in alcun modo negare che tutti quanti sentiamo un senso di rispetto e ammirazione nei confronti di uno di quei piloti che ha saputo andare ben oltre il semplice apprezzamento su pista.
Kimi Raikkonen è uno di quei personaggi che ha avuto modo sempre di più in carriera di essere amato e apprezzato non solo per le sue sensazionali qualità tecniche, ma allo stesso tempo anche per aver saputo emozionare come pochi altri nella storia.
Tutti quanti ne hanno sempre apprezzato e non poco l’estro e la fantasia, qualità che gli hanno così permesso di ottenere anche lo storico Mondiale del 2007 con la Ferrari.
La sua carriera ha portato solamente a quel successo, anche se in McLaren sfiorò il titolo in due circostanza, perdendo però nel 2003 contro Michael Schumacher e nel 2005 contro Fernando Alonso.
Questo scarso palmares rispetto al suo talento ha spesso fatto parlare e non poco la critica, con Marc Priestley che è stato uno dei più importanti collaboratori del finlandese e secondo lui gli mancava davvero pochissimo per vincere di più e che al podcast Pit Stop ha rilasciato queste frasi.
“Sul giro singolo era il più veloce della sua generazione, ma il fatto che abbia vinto un solo Mondiale fa sì che non possa essere il numero. Se si fosse applicato come ha fatto Lewis Hamilton probabilmente sarebbe diventato il più grande.”
Dunque si tratta ancora una volta dell’ennesima dimostrazione che per poter diventare una leggenda, oltre che a un semplice campione, bisogna essere in grado di migliorare sempre di più le proprie qualità tecniche.
Priestley tira le orecchie a Raikkonen
Secondo Priestley infatti Kimi poteva essere sicuramente uno di quei piloti in grado di poter sbaragliare la concorrenza se solo avesse veramente voluto elevare sempre di più il suo grandissimo talento.
Purtroppo però è sempre rimasto un pochino in disparte, ma non per una mancanza di voglia o di dedizione al sacrificio, bensì per altre ragioni.
“Raikkonen era una di quelle persone che adorava in maniera viscerale guidare, ma allo stesso tempo odiava con tutto sé stesso il mondo della F1 e tutto ciò che ne era attorno”.
Insomma il vero limite di Kimi sarebbe stata la realtà legata al mondo delle corse più importanti della storia, anche perché sappiamo benissimo come questa realtà non preveda solamente la gara in pista.
Effettivamente queste affermazioni non sembrano per nulla assurde, anzi ci si rende conto ancora di più di ciò che aveva dichiarato il finlandese all’inizio di questa stagione, dove diceva apertamente che non aveva il benché minimo rimpianto di essersi ritirato.
Insomma Raikkonen è sempre stato un uomo vero e sincero, con la Formula 1 che gli ha regalato pochi ma sinceri amici, con uno di questi che è stato sicuramente Sebastian Vettel, con i due che non hanno vinto assieme in Ferrari, ma che di sicuro non verranno mai dimenticati dai tifosi del Cavallino.