Razlan Razali parla di mercato piloti. Il team Aprilia RNF fa gola a molti, ma il manager malese e Massimo Rivola preferiscono attendere gli “sconti”.
Dalla stagione 2023 di MotoGP il team RNF di Razlan Razali sarà legato alla Casa di Noale dopo quattro anni con Yamaha. I primi due sono stati indimenticabili con la coppia formata da Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, quest’ultimo vice campione del mondo nel 2020. Gli ultimi due non hanno portato nessun risultato entusiasmante, con un solo podio nel 2021 ad opera del pilota italo brasiliano.
Il manager malese vuole invertire la rotta e inaugurare la nuova partnership con Aprilia portando subito dei buoni risultati. Per questo motivo, insieme all’a.d. di Aprilia, Massimo Rivola, vogliono prendersi il giusto tempo per piazzare due colpi di mercato piloti. Nel team factory sono stati riconfermati Aleix Espargarò e Maverick Vinales, ma nel team satellite ci sono due selle libere, con Andrea Dovizioso e Darryn Binder che non verranno riconfermati dopo le opache prestazioni in questo campionato.
Due selle libere nel team di Razali
Giocare d’attesa sarà utile per la squadra di Razlan Razali, dato che con l’uscita della Suzuki c’è abbondanza di piloti ma carenza di posti. Chi resterà fuori dai giochi potrebbe arrivare in RNF anche con ingaggi al ribasso e sulla piazza ci sono vari nomi interessanti, come Miguel Oliveira, Raul Fernandez, Alex Marquez (se lascerà LCR Honda) e Pol Espargarò (che sembra orientato verso il ritorno in KTM con Tech3).
In una intervista a Speedweek.com Razali conferma la strategia di attesa. “Siamo in una buona posizione per aspettare e vedere cosa faranno gli altri team. Ci sono più motociclisti che moto, dobbiamo solo aspettare e vedere cosa succede. Ci sono giovani piloti esperti che hanno già quattro o cinque anni di esperienza“.
Inoltre la RS-GP è una moto che inizia a fare gola a molti, ma per avere conferme ufficiali dovremo probabilmente attendere il mese di agosto. Si è vociferato anche di un possibile arrivo di Celestino Vietti, visto che un pilota italiano di talento potrebbe piacere agli sponsor, per il 90% italiani all’interno della squadra di Razali. Ma non è una priorità da dover rispettare ad ogni costo: “Si parla di piloti come Vietti, ma ci sono alcuni piloti che hanno più esperienza. I nostri sponsor lo capiscono, quindi non c’è pressione per ingaggiare un pilota italiano“.