Red Bull, è allarme? La monoposto ha un grave problema da risolvere

La Red Bull è uscita dal Bahrain con un doppio ritiro, ma l’affidabilità non è l’unico problema. Ecco cosa sta succedendo ai campioni.

In casa Red Bull c’è preoccupazione dopo il terribile week-end di Sakhir. Chi si aspettava una RB18 dominante è rimasto deluso, dal momento che il Gran Premio del Bahrain è stato un trionfo Ferrari. Charles Leclerc ha dominato la corsa guidando la doppietta davanti a Carlos Sainz, con la Mercedes di Lewis Hamilton terza a completare un podio inedito.

Red Bull (ANSA)
Red Bull (ANSA)

Le RB18 sono finite entrambe fuori dalla gara, in un finale da incubo che nessuno avrebbe potuto pronosticare. Dopo i test invernali, il nuovo gioiello progettato da Adrian Newey appariva nettamente favorito, con Max Verstappen che aveva voluto chiudere davanti a tutti le prove pre-stagionali per mandare un segnale.

La pole position di Leclerc era stata una sorpresa per la Red Bull, ma il campione del mondo appariva molto fiducioso per il passo gara mostrato nelle sessioni precedenti. Tuttavia, anche in termini di long run la Rossa è stata superiore, e solo il tentativo di undercut ha permesso all’olandese di attaccare il grande rivale.

Nel finale, due guasti probabilmente legati alla pompa del carburante hanno messo ko le monoposto di Milton Keynes, in un debutto stagionale molto negativo pari soltanto a quello in Austria nel 2020. Adesso, il Circus della F1 si sposterà a Jeddah, pista che sulla carta sembra sorridere ai campioni del mondo, i quali dovranno rivedere alcune cose per cercare la prima vittoria.

Sui rettilinei, la RB18 è apparsa la monoposto più efficiente, in grado di far segnare delle velocità di punta inarrivabili per la concorrenza. Va detto che su questo hanno inciso due fattori: un’ala posteriore più scarica che ha leggermente sfavorito il rendimento nel settore centrale ed una power unit Ferrari non ancora spremuta al massimo.

Red Bull, il peso è un problema da risolvere

Sin dai test invernali di Barcellona, la Red Bull aveva palesato una problematica non da poco. Come abbiamo ricordato più volte, il peso di queste monoposto è stato portato a 795 kg, ma solo l’Alfa Romeo Racing e la McLaren erano riuscite ad avvicinarsi a questo limite, con gli organizzatori che hanno così alzato il peso di altri 3 kg.

Tuttavia, questa modifica non ha accontentato la Red Bull, la quale necessità di “dimagrire” ancora molto prima di potersi dire totalmente soddisfatta. Adrian Newey ha concesso un’intervista a “RacingNews365“, parlando di questo guaio che affligge la sua squadra e della questione budget cap.

Portare queste monoposto al peso limite è una grande sfida per tutte le squadre nel 2022. Non dobbiamo dimenticare che, pur differendo per circuito, si parla di 3/8 decimi di secondo ogni 10 chili. Non possiamo ovviamente rivelare quanto è importante il nostro sovrappeso, ma con il budget cap non sarà facile risolvere questo problema. Le spese per diminuire il peso sono enormi e non è sicuro che ce la faremo restando nel tetto massimo“.

Un brutto guaio questo per i campioni del mondo piloti, i quali non si immaginavano di vivere un avvio stagionale così complicato. Per Jeddah sarà fondamentale, prima ancora di lottare per la vittoria, assicurarsi di poter terminare la corsa, dal momento che un altro ritiro potrebbe iniziare a pesare sulla classifica mondiale.

Dal canto suo, la Ferrari F1-75 è apparsa perfetta in tutto e per tutto, ed anche Haas ed Alfa Romeo Racing si presenteranno in Arabia Saudita con grandi velleità di fare bene. Grande incognita per la Mercedes, che al momento è una monoposto molto deficitaria sui lunghi rettilinei a causa del porpoising e di una power unit non al top. I saltellamenti, su una pista veloce e stretta come quella di Jeddah, potrebbero essere determinanti.

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