A Monaco si torna a parlare della somiglianza tra Aston Martin e Red Bull. E Horner, in una intervista, dice la sua. E fa alcune rivelazioni.
La F1, anche in questa stagione, non smette di far discutere dentro e fuori dalla pista. Come ogni stagione, sono spuntate le solite polemiche sulle strane somiglianze tra alcune vetture. Se a inizio anno nel mirino sono finite Ferrari e Haas, ora tocca invece a Red Bull e Aston Martin. C’è chi ha addirittura parlato di vetture gemelle, tirando in ballo il caso Mercedes-Racing Point di qualche stagione fa. C’è però da dire che la FIA ha già svolto un’indagine e ha confermato che non c’è stato un trasferimento di proprietà intellettuale fra la squadra campione del mondo e quella di Lawrence Stroll.
C’è però qualcosa che non quadra, soprattutto in casa Red Bull. Perché il sospetto è che il trasferimento di dati sia avvenuto con il passaggio di molti membri del proprio staff (in particolare l’ex aerodinamico Dan Fallows, con cui sono andati anche in tribunale) all’Aston Martin lo scorso inverno.
Red Bull-Aston Martin, parlano i protagonisti
A Monaco sono arrivate le prime prese di posizione. A partire da Aston Martin, con Sebastian Vettel che ha difeso il gruppo di lavoro, ammettendo anche: “Mi piacerebbe sentire non dico delle scuse, ma non sentire più alcune delle cose che sono state dette”. Dello stesso avviso Lance Stroll, che ha ammesso che alcune parti sembrano simili, ma che è tutto frutto del lavoro della squadra e non di un passaggio di dati.
Per non parlare poi del direttore tecnico Andy Green, che ai microfoni di The Race ha confermato che ci sono molti dettagli della vettura che sono completamente diversi dalla Red Bull. E ha fatto riferimento all’ala anteriore, alla sospensione anteriore e al telaio. ma ce ne sono tante altre di aree filosoficamente diverse, mentre è uguale la filosofia di downwashing nell’area del sidepod. Ma ha anche affermato che non solo la Red Bull è andata in questa direzione. In parole povere: “Ci sono molte differenze. E tutti sembrano concentrarsi solo su una piccola parte”. Inoltre ha aggiunto: “Quando è uscita la Red Bull abbiamo preso ispirazione da lei, proprio come loro hanno preso ispirazione dalla nostra macchina”.
Sempre a Montecarlo però è intervenuto sulla vicenda il team principal Red Bull Christian Horner, che a RacingNews365 ha detto: “È molto normale che il personale si trasferisca ad altre squadre. Ma in questo caso è rilevante se è stata acquisita qualche proprietà intellettuale. Abbiamo sistemi in atto per proteggere e monitorare i nostri dati e stiamo lavorando con i partner per garantire questo. Quindi il prossimo passo per noi è garantire che nessuna proprietà Red Bull venga in possesso di qualcuno”.
Horner non esclude nulla, in particolare un nuovo reclamo: “Dobbiamo prima fare le nostre ricerche“. Ma ha smentito che questo caso possa essere paragonato a quello Mercedes-Racing Point: “La differenza è che Racing Point aveva trovato in Mercedes un partner disposto a collaborare. Anche il buon rapporto tra Toto Wolff e Lawrence lo ha reso possibile. Ma in questo caso non c’è alcuna relazione tra i due team. Ecco perché lo prendiamo molto sul serio questo caso“.