La Red Bull è tranquillamente al comando del mondiale, ma Christian Horner teme l’affidabilità. Ecco la situazione attuale.
In casa Red Bull ci si appresta a scendere in pista sul tracciato di Silverstone, laddove la RB18 mosse i primi passi lo scorso febbraio. Questa monoposto ha stupito sin da subito tifosi, addetti ai lavori ed avversari per via delle sue forme, soprattutto nella zona del fondo e nell’ingresso delle pance.
Adrian Newey è riuscito a firmare l’ennesimo capolavoro, anche se l’inizio del campionato è stato tutt’altro che facile. Max Verstappen è arrivato in Bahrain con tutti i favori del pronostico, ma ha dovuto lasciare Sakhir con tanta delusione dopo il ritiro maturato nelle ultime fasi. Stesso destino anche per Sergio Perez, costretto al ko tecnico all’ultimo giro.
La situazione è migliorata in Arabia Saudita, dove la Red Bull del figlio di Jos ha battuto la Ferrari di Charles Leclerc dopo un duello mozzafiato, ma si trattò di un fuoco di paglia. Due settimane dopo, in Australia, il monegasco si è imposto nuovamente, con la RB18 del campione del mondo ammutolita a bordo pista.
A quel punto, tutto sembrava far pensare ad una cavalcata trionfale per Leclerc e la Scuderia modenese, ma il team di Milton Keynes non ha di certo mollato. Le novità tecniche introdotte ad Imola hanno ribaltato le sorti del campionato, con Verstappen che dal -46 da Charles si ritrova ora a +49, scortato da Perez che precede il ferrarista per tre lunghezze.
Silverstone sarà l’ultima chiamata per il Cavallino, che tra grossolani errori strategici e problemi di affidabilità ha dilapidato tutto il vantaggio in soli due mesi, ritrovandosi ora a pagare un enorme distacco di due gare. Recuperare è possibile? La matematica dice questo, ma la ragione e le esperienze degli ultimi anni lasciano ben poco spazio alle speranze.
La Ferrari ha una macchina competitiva, ma come immaginavamo non basta solo quello. Per vincere occorre organizzazione, serve che ogni ingranaggio funzioni al meglio. Gli anglo-austriaci, dopo un inizio difficile, hanno risolto i loro problemi, anche se l’affidabilità è tornata a fare le bizze nel Gran Premio del Canada, costringendo Perez al secondo ritiro stagionale dopo quello in Bahrain.
Red Bull, Christian Horner è preoccupato dal cambio
La Red Bull ha fatto, per la prima volta dall’Australia, meno punti rispetto alla Ferrari in Canada. La squadra diretta da Christian Horner era arrivata a Montreal con 80 punti di margine sulla Rossa, ripartendo alla volta di Silverstone con 76 lunghezze di vantaggio. Max Verstappen ha invece allungato tra i piloti, ma il ritiro di Sergio Perez si è fatto sentire sulla classifica a squadre.
Il messicano, protagonista di un incidente in qualifica sull’acqua nel corso del Q2, stava cercando di recuperare, quando, dopo pochi giri, la sua RB18 si è ammutolita nella parte centrale della pista, costringendolo al ritiro. In un primo momento, Checo si era lamentato di un guasto al motore, rivelatosi poi un problema idraulico.
In preparazione all’appuntamento di Silverstone, Horner non ha nascosto la sua preoccupazione: “Ovviamente, è sempre preoccupante quando si verifica un problema del genere che ti costringe al ritiro. Ora dobbiamo capire ed imparare da quello che è stato il problema di Checo, per poi reagire di conseguenza. Tuttavia, è sempre preoccupante quando una vettura si rompe in modo inspiegabile e si passa il resto della gara a sperare che non succeda altrettanto alla gemella di Max“.
La Red Bull, sin qui, ha accusato quattro ritiri per motivi tecnici, contro i tre della Ferrari, visto che gli altri due ko di Carlos Sainz sono nati da incidenti. Tuttavia, il team di Milton Keynes è stato più fortunato, visto che i problemi di affidabilità si sono verificati quando Verstappen era secondo in due occasioni, mentre Charles Leclerc li ha avuti mentre era al comando. Anche questi particolari, in un campionato così tirato, possono fare la differenza e decretare vincitori e vinti.