La Red Bull e la Honda hanno appena vinto il titolo mondiale, ma il costruttore giapponese ha terminato la sua avventura, almeno in parte.
Dopo tre anni di partnership, la Red Bull e la Honda si separeranno, anche se la questione è più complicata di quanto sembra. Infatti, grazie al congelamento delle power unit, il team di Milton Keynes continuerà a gareggiare sotto la spinta dei propulsori nipponici sino al 2025, anche se si occuperà in toto della loro gestione.
Dal punto di vista economico, la casa di Sakura non sarà più coinvolta, e gli anglo-austriaci hanno deciso di aprire un vero e proprio centro dedicato ai powertrain. A gestire questo settore ci sarà Ben Hodkingson, ex boss del dipartimento motoristi della Mercedes. Il tecnico sarà operativo dal 24 maggio prossimo, e si tratta di un gran colpaccio per la banda diretta da Christian Horner.
Il titolo vinto da Max Verstappen nel 2021 rappresenta un grande traguardo per la Red Bull, ma soprattutto per la Honda. La casa nipponica era rientrata in F1 nel 2015, legandosi alla McLaren per tre stagioni. Il rapporto con il team di Woking è stato pessimo, a causa dei troppi problemi di affidabilità e della scarsa potenza delle power unit giapponesi.
I team radio di Fernando Alonso non hanno di certo aiutato la partnership, che si è interrotta al termine del 2017. La Toro Rosso ha poi ereditato i motori dalla McLaren, facendo da laboratorio per la casa madre per tutto il 2018. La Honda si è poi legata al team di Milton Keynes, e la prima vittoria è arrivata con Verstappen al GP d’Austria del 2019. Con il duro lavoro, il gap dalla Mercedes è stato chiuso, e la guida di Super Max ha fatto il resto.
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Red Bull, la Honda assemblerà le power unit
In casa Red Bull è quasi tutto pronto sulla RB18, la nuova monoposto ad effetto suolo che avrà il compito di difendere il titolo iridato conquistato da Max Verstappen. Sulle vetture di Adrian Newey e sulle AlphaTauri non ci sarà più il logo della Honda, ma come detto, il motore delle auto sarà sempre quello prodotto a Sakura.
In un’intervista rilasciata a “RacingNews365“, il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha data un’ulteriore prova del fatto che la Honda non sparirà totalmente dalla F1: “Come sancito dal nostro accordo con la Honda, i propulsori continueranno ad essere assemblati a Sakura, in Giappone, ed il supporto arriverà tramite un’assistenza tecnica situata proprio lì in Giappone“.
“Attualmente, stiamo discutendo proprio di questo per cercare la migliore soluzione possibile. C’è una grande possibilità è che i motori, come per il 2022, continueranno ad essere prodotti e costruiti a Sakura. In seguito, la Honda ce li spedirà subito dopo averli ultimati“.
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La potenza del motore Honda era ottimale lo scorso anno, almeno fino a Silverstone. In seguito, la Mercedes aveva riguadagnato una discreta superiorità, evidenziatasi sui lunghi rettilinei di Monza, San Paolo e Jeddah. Il lavoro prosegue a ritmi elevatissimi, e tra un mese sapremo chi avrà agito meglio.