Marko è rimasto sorpreso da quanto fatto dalla Mercedes in vista del GP del Canada: il consulente Red Bull ha qualche perplessità.
Il porpoising è un tema che sta caratterizzando le discussioni in F1 fin dai test pre-campionato, quando tutti sono rimasti stupiti nel vedere il comportamento delle nuove monoposto in rettilineo. Nessuno aveva potuto prevedere quei saltellamenti durante la progettazione, né in galleria del vento né al simulatore era possibile immaginarli.
È servito andare in pista per rendersi conto che con il nuovo regolamento tecnico le macchine subiscono quel fenomeno. I team hanno lavorato intensamente per ridurlo senza sacrificare le prestazioni. La soluzione più semplice è alzare le vetture, però ciò le rende meno veloci. Dunque serve trovare un’altra soluzione.
In Red Bull si è lavorato molto bene, Max Verstappen e Sergio Perez non stanno soffrendo granché i sobbalzi della loro RB18. Scenario opposto in Mercedes, dove soprattutto nel lunghissimo rettilineo di Baku abbiamo visto quanto abbiano patito George Russell e Lewis Hamilton. Quest’ultimo a fine gara ha anche faticato ad uscire dall’abitacolo della W13.
Red Bull, Marko ha dei dubbi sulla Mercedes dopo la direttiva FIA
Dopo il Gran Premio d’Azerbaigian, ci sono team e piloti che hanno chiesto un intervento alla FIA per regolamentare il porpoising. La Federazione ha deciso di intervenire con una nuova direttiva tecnica. Innanzitutto ha previsto di controllare più attentamente il fondo delle monoposto, inoltre vuole definire una metrica che stabilirà il limite accettabile di oscillazioni verticali. Ci sarà un confronto con lo scuderie per trovare un accordo.
La cosa che ha stupito è che il giorno dopo l’ufficialità della direttiva la Mercedes è scesa in pista nelle prove libere in Canada con un secondo tirante adottato alla W13. Si tratta di una soluzione che consente di irrigidire il fondo e di limitare il porpoising. Nella TD essa veniva citata, ma come ha fatto la scuderia di Brackley ad averla già pronta a Montreal?
Non sono mancati sospetti. Helmut Marko, uno che dice sempre quello che pensa senza alcun filtro, ne ha parlato a Motorsport.com: “Sono rimasto sorpreso quando ho visto la il fondo della Mercedes con quel secondo supporto. Quando è uscita la direttiva tecnica, non c’era sufficiente tempo per prepararlo. Devono aver avuto informazioni privilegiate, altrimenti non si spiega cosa è successo”.
Il consulente della Red Bull sposa il pensiero di Max Verstappen, il quale ha dichiarato che non è corretto emanare nuove direttive tecniche a campionato in corso: “Sono pienamente d’accordo con lui. E non può essere la FIA a decidere i nostri assetti. Se una squadra ha problemi, deve risolverli da sola, senza condizionare le altre”.
Marko è completamente contrario a come si è mossa la Federazione e tutti in Red Bull condividono questa posizione. Pure in Ferrari hanno esposto dubbi. Le discussioni sono aperte e c’è scontro tra le scuderie. Certamente anche nel prossimo weekend a Silverstone non mancheranno frecciate tra i team.