Il GP di Turchia non lascia tranquilli gli uomini della Red Bull, che credono impossibile la rincorsa al titolo. Ecco il motivo.
Si fa durissima in casa Red Bull. Il Gran Premio di Turchia ha visto la Mercedes dominare la scena con Valtteri Bottas, e grazie al quinto posto in rimonta di Lewis Hamilton il team di Brackley è volato a +36 nel mondiale costruttori. Un gap non enorme, ma comunque molto importante.
Dal canto suo, Max Verstappen si è ripreso la leadership del mondiale, ed ora comanda con sei lunghezze di vantaggio sul grande rivale. A disposizione ci sono ancora 159 punti, considerando le sei gare, la Sprint Race di Interlagos ed i giri veloci. Questo significa che la strada sino al 12 dicembre, giorno in cui si disputerà l’ultima prova di Abu Dhabi, è ancora lunghissima.
La W12 tuttavia, sembra aver trovato uno strapotere simile al 2020, almeno per quanto si è visto nelle ultime uscite. Lewis è ancora alle spalle dell’olandese solo perchè il team di Brackley ha commesso molti errori di strategia, ma anche il campione del mondo non è stato perfetto.
La power unit prodotta a Brixworth ha riguadagnato un gap importante sulla concorrenza, e per le ultime gare la situazione sembre tutta a favore delle frecce nere. Tutto ciò è stato evidente nel duello tra Lewis e Sergio Perez, che ha dovuto fare i salti mortali per tenere davanti la sua più lenta Red Bull.
La RB16B è stata la vettura migliore tra Monaco ed Austria 2, ma in seguito la Mercedes è tornata davanti. La dimostrazione deriva dal fatto che da Silverstone in poi, Verstappen è riuscito ad imporsi in gara solo in Olanda, visto che in Belgio non si è praticamente corso a causa del diluvio.
Red Bull, c’è tristezza nel team per il finale di stagione
Il team di Christian Horner sembra essere in difficoltà: la Red Bull, e soprattutto la Honda, stanno facendo fatica a tenere il passo della Mercedes. Il colosso giapponese è alle ultime corse come fornitore ufficiale, e ci tiene a vincere il mondiale prima di dare l’addio al Circus.
Le frasi del dott. Helmut Marko non lasceranno di certo tranquilli i sostenitori dell’olandese: “Al momento penso che siamo in vantaggio solo in Messico e in Brasile, per via dell’altitudine. Negli altri quattro circuiti, la Mercedes è la favorita numero uno“. Potrebbe trattarsi di pre-tattica, ma considerando la tipologia di pista c’è da credere al super-consulente del team dei “bibitari”.
Il tracciato del Messico sorride alla Honda, vista la turbina più grande rispetto a quella dei rivali. Questo può fare la differenza visto che il tracciato di Città del Messico si trova ad oltre 2000 metri, e con la rarefazione dell’area un turbo con dimensioni maggiori lavorerà sicuramente meglio.
Anche in Brasile la Red Bull è storicamente più veloce della Mercedes, mentre ad Austin il discorso è totalmente diverso. Il team di Brackley si è sempre esaltato su questo tracciato, dove solo Sebastian Vettel nel 2013 e Kimi Raikkonen con la Ferrari nel 2018 sono riusciti a battere i campioni del mondo.
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Anche il trittico finale pare sorridere alla Mercedes: Abu Dhabi è una pista dove le Stelle hanno sempre dominato, tranne che nella passata stagione dove hanno corso con motori depotenziati. L’Arabia Saudita ha dei lunghi rettilinei dove la freccia nera potrebbe esaltarsi, mentre il Qatar appare essere l’appuntamento più incerto.