Un ex pilota della 24 ore di Le Mans, ricorda la Gara condotta a Monaco da Perez e spiega perché ora per Red Bull ci siano dei problemi.
Una cosa è certa nella Formula 1 dei nostri tempi: quando c’è da lottare, Sergio Perez non si tira certo indietro. Lo ricordiamo molto combattivo persino col suo compagno di team, al momento di doversi tenere stretto il suo posto in Force India, nelle scorse stagioni di Drive to Survive, e ce lo ritroviamo oggi, davanti a tutti al GP di Montecarlo e senza far sconti a nessuno, sicuramente d’ora in avanti. Neanche a Max Verstappen.
Adesso in casa Red Bull, c’è un vero e proprio caso fratricida, perché quando Perez ha vinto nel Principato, era reduce già da ottimi risultati. Dopo il diciottesimo posto alla primissima uscita, eccolo tre volte sul podio da secondo, più due volte giungere quarto. Splendida poi, la domenica monegasca, in cui il messicano è riuscito anche a portare a casa un record personale, che fa molto piacere, ma non è tutto.
Red Bull, la minaccia per Verstappen si chiama Perez?
“Tutto” adesso è il Mondiale. Un traguardo che mai forse per il classe ’90, era stato così vicino. Infatti, il nativo di Guadalajara, ha condotto ottimamente per anni la Force India, poi divenuta Racing Point, quando arrivava dalle prime esperienze tra Sauber e McLaren. L’anno scorso, si è limitato a fare da scudiero per Max, che lottava per il titolo con il cannibale Hamilton, ma ora le cose sono cambiate.
Se c’è un motivo per Max Verstappen, di cui preoccuparsi adesso, quello ha certamente un nome e cognome: Charles Leclerc, che oggi ha 116 punti, con l’olandese a 125. Ma sapete chi ora si è portato a 110? Proprio Checo Perez. Al momento in Red Bull, pensano a mandare frecciate alla Ferrari, ma sicuramente qualcuno in scuderia si sarà accorto che ora ci sono due piloti che competono tra loro. A parlare dello spinoso argomento, l’ex pilota, Allan McNish, che afferma: “Sergio ha condotto una gara fantastica secondo me. Ciò, lo mette 15 punti sotto il leader del campionato del mondo. Certamente dà a Christian Horner un po’ di mal di testa, ma in positivo. Direi che è un problema di lusso da avere. Ci sono molte squadre che vorrebbero essere in quella posizione”.
Ad F1 Nation, infatti, McNish ha affermato che secondo lui, il messicano non è fatto per essere un numero due di squadra, soprattutto nota che a Monaco è sempre stato più veloce dello stesso Verstappen, certamente cosa che ora farà riflettere a Milton Keynes. Non si può insomma relegare Perez adesso, e chiedergli di fare ancora da secondo. L’ex pilota, commenta così la gara del messicano: “Le sue gomme anteriori si stavano consumando, aveva il traffico davanti a sé, ma riusciva comunque a controllare tutto in modo da poterli controllare (i backmarker). É stato in grado di sorpassare al momento giusto e Sainz non ha avuto la possibilità di superarlo.”