Dopo l’addio alla Red Bull non si può certo dire che Daniel Ricciardo ha vissuto un gran periodo di forma e Horner ha deciso di infierire.
Quando la Red Bull cambiò l’australiano Mark Webber con il connazionale, e in rampa di lancio Daniel Ricciardo, erano in molti a essere convinti che sarebbe stato lui il nuovo volto della Scuderia austriaca e che avrebbe permesso al Team di continuare un grande periodo di successi, ma per lui l’avventura ai piani alti del circus è durata poco e con un finale davvero molto particolare.
Daniel Ricciardo è sempre stato considerato come un pilote che non è mai stato realmente in grado di compiere il grande salto di qualità, non riuscendo mai a passare da quella schiera di piloti assolutamente validi e accettabili per diventare un possibile campione del mondo.
A lui non è mai stata veramente concessa un’opportunità, dato che al massimo ha potuto diventare una prima guida in una Red Bull che stava faticando e non poco a diventare competitiva con il passaggio all’era ibrida e soprattutto non era per nulla facile prendere il posto di un certo Sebastian Vettel che a Salisburgo è stato in grado di vincere quattro titoli Mondiali.
Ricciardo dunque ha preso la prima guida della monoposto solo in un periodo complicato di transizione, motivo per il quale non ha avuto modo mai di lottare per il titolo riuscendo solamente a fare da terzo incomodo nella lotta tra Mercedes e Ferrari tra il 2017 e il 2018, riuscendo però con grande fatica a stare dietro alle seconde guide Raikkonen e Bottas.
Inoltre il vero problema era dettato dal fatto che in casa Red Bull stava crescendo sempre di più il mito di Max Verstappen, con il giovane olandese che all’inizio della propria carriera era una vera furia in pista, tanto è vero che non era molto amato dai suoi colleghi data una foga che nella maggior parte dei casi risultava davvero eccessiva.
Alla fine però le qualità erano sotto gli occhi di tutti e il suo talento ha zittito anche i suoi peggiori detrattori, così è arrivata la stagione 2018 dove è stato chiaro e lampante a tutti come la Scuderia avesse deciso di puntare fortemente sul figlio d’arte, con Ricciardo che non prese mai molto felicemente questa decisione, scegliendo così di andarsene alla fine dell’anno.
Per molti l’unica motivazione era dettata dal fatto che per lui era troppo riduttivo essere solamente il secondo pilota di un ragazzino che all’epoca aveva solamente 21 anni, ma in realtà Christian Horner ha di recente spiegato al quotidiano “The weekend Australian” come quella non fosse l’unica motivazione che ha spinto l’oceanico a trasferirsi alla Renault.
“Daniel poteva vedere Max in ascesa e non voleva diventare il secondo pilota. Il suo tempismo è stato pessimo perché ovviamente aveva dei dubbi sul motore Honda, mentre questi ha continuato a dimostrare che era un propulsore competitivo e un pacchetto vincente”.
Dunque il problema reale era dato dal fatto che Ricciardo non credesse minimamente nel progetto Honda che aveva ormai bocciato e che dal suo punto di vista non avrebbe portato al benché minimo aiuto per il proseguo della sua carriera, ecco allora perché è arrivata la decisione di lasciare, ma sicuramente si è trattata di una scelta fallimentare.
Nel momento in cui Daniel Ricciardo se ne andò dalla Red Bull, la situazione ricominciò a essere molto florida e positiva per la Scuderia che aveva dominato i primi anni ’10 del nuovo millennio, infatti già dal 2019 Max Verstappen riuscì a superare in classifica piloti i due ferraristi Sebastian Vettel e Charles Leclerc, con il secondo posto in classifica costruttori che mancò solo per l’inesperienza di Gasly e Albon.
La piazza d’onore arrivò comunque nella stagione successiva quando ancora una volta Verstappen fu il primo ad arrivare alle spalle delle imprendibili Mercedes, ma con il crollo della Ferrari non ci furono problemi per poter piazzarsi alle spalle delle Frecce d’argento, mentre Ricciardo continuava a deludere con la Renault.
Incredibilmente nel 2021 decise così di passare alla McLaren dove avrebbe comunque dovuto fare da balia a un giovane ragazzino in rampa di lancio come Lando Norris, con il britannico che veniva da buona annate, ma concluse sempre alle spalle del compagno Carlos Sainz e così l’arrivo di Daniel fu una manna dal cielo per lui.
Norris infatti non ebbe problemi a chiudere ben davanti al compagno di squadra, ma la mancanza di aggressività in zona punti dell’australiano costò carissimo alla Scuderia di Woking che perse così il terzo posto in classifica costruttori in favore della Ferrari, nonostante Lando fosse riuscito a chiudere davanti a Leclerc.
Mentre Daniel viveva dunque la sua peggior stagione di sempre in F1, nonostante sia stato in grado di vincere a Monza, alla fine dovette anche subire l’amarezza completa di vedere la sua ex Red Bull trionfare ad Abu Dhabi proprio con quel Max Verstappen che da ragazzino prodigio si era ben presto trasformato in uomo maturo e adatto ai grandi trionfi.
Insomma la situazione per Ricciardo si è fatta molto complicata, con la carriera che ormai gli ha voltato completamente le spalle e non sarà facile per l’australiano rimettersi in piedi per la stagione in corso che lo sta vedendo ancora una volta lontano dalle posizioni di vertice, con il motore Honda che ora è un triste ricordo.
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