Ricciardo ha raccontato un retroscena davvero incredibile sul GP di Miami. Qualcosa di disumano che gli è costato davvero tanto.
Al termine dell’appuntamento dello scorso weekend, il primo della storia moderna del Circus in Florida, un po’ tutti i corridori sono apparsi particolarmente stanchi. Complici il gran caldo e vetture molto difficili da gestire sull’inedito layout di Miami, una volta tagliato il traguardo, chi più, ci meno ha messo in mostra un’aria di sofferenza.
In particolare, le telecamere hanno intercettato la fatica di Carlos Sainz che, dietro al podio, ha avuto addirittura il bisogno di sfilarsi il sottotuta, e quella del vincitore Max Verstappen, svuotato nello sguardo e rapido a cercarsi un punto solitario per potersi reidratare in piena tranquillità.
Ricciardo in difficoltà: perché non poteva bere
E’ sfuggito invece all’occhio indiscreto dei media Daniel Ricciardo, il quale, solo successivamente ha avuto occasione di condividere le proprie vicissitudini. Undicesimo al traguardo e in seguito retrocesso in tredicesima piazza per una penalità legata ad un’uscita di pista che lo aveva avvantaggiato su Magnussen, l’australiano ha ammesso di aver patito molto calore ed umidità anche per una scelta del team.
Per risparmiare peso i meccanici della McLaren hanno deciso di inserire nella sua borraccia meno dei 3 litri consueti di acqua. Ciò significa che durante lo sforzo non ha avuto la possibilità di recuperare abbastanza liquidi. “E’ stata dura“, ha dichiarato.
Ad amareggiarlo anche l’evidente handicap tecnico che sta impedendo alla MCL36 di vedersela con Red Bull e Ferrari. “Ci mancano spunto e drag in rettilineo“, ha analizzato il corridore di Perth che, negli States ha riscontrato delle criticità anche con le gomme dure. “Non riuscivo a farle funzionare“, ha affermato.