Robert Kubica ha rilasciato una lunga intervista alla rivista tedesca Auto Motor und Sport e si è parlato molto del cambiamento della F1.
Robert Kubica è stato uno dei piloti più amati della sua generazione soprattutto per il grande coraggio dimostrato e la sua qualità come uomo pronto a tutto pur di vincere e di recente ha deciso di rilasciare un’intervista nella quale spiega come sia cambiato il mondo delle automobili.
Robert Kubica è stato uno dei piloti simbolo della precedente generazione e ancora oggi, quando è sceso in pista con l’Alfa Romeo al posto di Raikkonen fermo per Covid, ha dimostrato ancora di saperci fare e di avere la guida scorrergli nelle proprie vene.
Il polacco è stato uno dei grandi miracolati della F1, con quell’incidente in Canada nel 2007 che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, ma Robert è un vero duro e non ha dunque mollato la pista rimanendo così uno dei migliori del circuito.
Di recente è stato intervistato dalla rivista tedesca “Auto Motor und Sport” che ha deciso di chiedergli le grandi differenze tra il mondo della F1 di quando aveva iniziato e i cambiamenti che ha dovuto sopportare quando è rientrato di recente per poche gare
“Ci sono quattro aspetti che devi confrontare. Il primo è il peso. Le auto di oggi sono notevolmente più pesanti. Il secondo è l’unità motrice. È un sistema complesso piuttosto che un semplice V8. Il terzo sono le gomme. Altre caratteristiche, più superficie di contatto, gomme slick invece che scanalate. E poi le dimensioni dell’auto. Le auto moderne sono enormi rispetto a quelle della fine degli anni 2000.”
Kubica ha dunque fatto ben capire come sia impossibile poter paragonare gli stili di guida anche solo del recente passato con quelle odierne, mettendo così in evidenza e in risalto come le cose siano velocemente cambiate nel corso del tempo.
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Un altro aspetto molto importante, come riporta il polacco, è la considerazione dei pneumatici, intatti una volta c’era molto meno interesse attorno ad essi, mentre oggi il non portarli a usura rappresenta il principale problema all’interno del box.
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“Le vetture attuali sono molto sensibili, anche al vento. Diventano rapidamente instabili. E poi paghi a caro prezzo. Perché più carico aerodinamico viene perso e più peso deve essere rimesso in moto. Non tutte le auto sono uguali nel traffico. Alcuni sono più facili da seguire di altri. Quando gli ingegneri hanno due pacchetti aerodinamici simili in termini di tempi sul giro, scelgono sempre quello che emette più turbolenza. Perché diventa più difficile per l’avversario seguirti.”
Così Kubica spiega come sia possibile che tutti i piloti perdano moltissimo tempo quando si trovano alle spalle di un avversario anche più lento non riuscendo a superarlo.
Non è dunque soltanto una questione ei difficoltà del circuito, indubbiamente questo influisce sui tempi, ma anche proprio di struttura delle monoposto che hanno così il modo di essere difficilmente superate.
La speranza, come dice lo stesso Robert, è che possa esserci un cambiamento nel 2022 tale da poter rendere meno gravoso ed evidente questa situazione per quanto riguarda la F1 che deve tornare a essere quanto più spettacolare possibile.
Kubica conclude spiegando come il motore ibrido abbia permesso alle monoposto di essere molto più performanti in rettilineo e decisamente meno sulle curve e ripensa a come deve essere stato il 2014, primo anno di questa rivoluzione, estremamente difficile e sperimentale.
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Fino al 2021 le macchine hanno dunque unicamente importanza ad aerodinamicità, carico, pneumatici, guadagnando così però molto peso e chissà cosa porterà con sé tutti questi cambiamenti pronti a partire nel 2022.