George Russell ha proposto alla F1 un ritorno alle sospensioni attive per risolvere la problematica del porpoising vista ai test.
La stagione di F1 targata 2022 è ormai alle porte e tra le grandi novità c’è anche George Russell, passato alla Mercedes dopo il lungo apprendistato con la Williams durato ben tre stagioni. Toto Wolff si è finalmente deciso a rimpiazzare Valtteri Bottas, passato in Alfa Romeo Racing, facendo spazio a quello che sarà il futuro del team di Brackley.
Lewis Hamilton ha appena compiuto 37 anni e, nonostante una fame di vittorie invariata, potrebbe cominciare a sentire a breve il peso della carta d’identità. Il sette volte campione del mondo sa che il 2022 rappresenta una delle ultime occasioni per superare il record di titoli mondiali di Michael Schumacher, divenendo, a tutti gli effetti, il più grande di tutti i tempi.
Russell, dal canto suo, non arrivà in Mercedes per fare da galoppino. Il talento britannico ha dimostrato in numerose occasioni ciò di cui può essere capace e l’approdo presso la squadra degli otto volte campioni del mondo costruttori non può che essere una motivazione per migliorare ulteriormente.
Wolff ha già dichiarato che non ci saranno diversità di trattamento: “I miei due piloti partiranno alla pari, non ci sono numeri uno o numeri due. Dovranno giocarsela in pista, facendo sempre l’interesse della squadra per cui corrono e cercando di spingersi a migliorare reciprocamente“.
Tuttavia, il 2022 rappresenta un rivoluzione totale per tutti, sia per i piloti che per gli ingegneri. Le monoposto sono diverse da guidare, anche se in maniera minore rispetto a quanto si pensasse, mentre i team dovranno capire alla perfezione come assettare le vetture nel modo corretto.
La freccia d’argento è stata la seconda squadra per chilometri percorsi a Barcellona, seconda solo alla Ferrari. Hamilton ed il suo compagno di squadra non hanno avuto problemi, e nell’ultimo giorno di test hanno piazzato una perentoria doppietta montando le gomme a mescola C5, la più morbida messa a disposizione dalla Pirelli.
Secondo alcune fonti, la Mercedes potrebbe presentarsi in Bahrain con una sorta di versione B della W13, con un tentativo di risolvere anche la problematica del porpoising che si è evidenziata a Barcellona. Il buon George, dal canto suo, ha avanzato una proposta alla F1 per far pronte a questo guaio.
Russell, proposte le sospensioni attive per il porpoising
Il porposing spaventa i piloti e George Russell non è da meno. Questa sorta di blocco aerodinamico che fa “saltellare” le monoposto in rettilineo può essere un serio problema, sia per le prestazioni che per la sicurezza. Durante i test, il britannico della Mercedes aveva detto: “La Mercedes non sembra soffrirne troppo, ma è evidente che si tratta di una cosa pericolosa che deve essere risolta“.
Negli ultimi giorni, Russell ha affrontato nuovamente la questione in un’intervista riportata da “RacingNews365“, in cui ha affermato: “Penso che sia potenzialmente un vero rischio per la sicurezza se non lo teniamo sotto controllo. E dovrebbe essere chiaro che se sei in gara va a alla massima velocità sul rettilineo di partenza, non vuoi improvvisamente frenare per un problema simile“.
“Penso che dovremmo riuscire a risolverlo con le sospensioni attive. Certo, diventeremo molto più veloci rispetto ad ora, ma sono sicuro che tutte le squadre potranno implementare qualcosa del genere. Forse verrà fatto qualcosa per il futuro, ma vediamo prima cosa accadrà in Bahrain, sono sicuro che i team potranno trovare soluzioni intelligenti“.
“Sui rettilinei le puoi regolare in modo da avere la minor resistenza possibile. Questo è un modo molto semplice per rendere le auto più veloci. Se guardi all’aspetto della sicurezza, probabilmente ci sono alcuni intoppi. Non sono un ingegnere, ma so che possiamo risolvere questo problema del porposing sui rettilinei”.
Le sospensioni attive, ricordiamo, furono un sistema introdotto da Adrian Newey e Patrick Head sulla Williams–Renault che portò al mondiale Nigel Mansell nel 1992, anche se alcuni tentativi sul loro utilizzo vennero fatti già molti anni prima. Il britannico fu imprendibile in quella stagione, così come Alain Prost nel 1993.
Tuttavia, la soluzione venne totalmente bandita, così come ogni altro sistema elettronica, a partire dal 1994, rendendo le monoposto molto instabili e pericolose, sino alla morte di Ayrton Senna che portò ripensare totalmente i sistemi di sicurezza. Sarà interessante capire se la Federazione Internazionale prenderà in considerazione la proposta o meno.