Il GP di Miami ha sancito ancora una volta che Russell sta meglio di Hamilton. Ma perché va così? A dirlo un ex del Circus.
Solo con un mezzo miracolo la Mercedes può rientrare in corsa per il Mondiale 2022. E’ questo il verdetto dei primi 5 gran premi della stagione, che hanno sancito per ora la fine dell’era della casa anglo-tedesca in F1. La W13, che doveva essere rivoluzionaria e che prometteva di stracciare ancora una volta la concorrenza, si è dimostrata ad oggi una macchina piena di difetti. Anzi, verrebbe da dire che è una macchina sbagliata. Anche se in Mercedes non lo ammetteranno mai.
La sfida iridata è circoscritta a Red Bull e Ferrari, con la Mercedes già a 62 punti dalla Rossa in classifica costruttori. Dei piloti poi finora è George Russell, alla sua prima stagione con il team, ad aver ottenuto i risultati migliori. Tanto che ora ha 23 punti in più di Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo. Cosa che a dirla a inizio stagione sarebbe stata pura follia.
Russell, i motivi per cui batte Hamilton secondo Brundle
Per ben due volte c’è stato il tanto temuto sorpasso in pista, in Australia e a Miami, la seconda casa di Lewis. E tutto per colpa di una tattica Mercedes che ha favorito proprio il compagno di box. E proprio il sette volte campione del mondo ha espresso tutta la sua frustrazione dopo Miami nei confronti del team, che ha nuovamente sbagliato una decisione per lui.
Martin Brundle, ex pilota di F1 e commentatore oggi per Sky Sports, ha parlato del momento in casa Mercedes e di quanto accaduto a Miami, con un GP che è girato nuovamente a favore di Russell: “La Mercedes è stata ancora una volta la terza squadra migliore, ma per molti versi penso che sia stato il loro weekend più preoccupante dato che George Russell è stato il più veloce venerdì e ha lottato per trovare ritmo e la squadra semplicemente non sapeva perché”.
“C’è una buona macchina lì dentro da qualche parte, ma è così ben nascosta”, ha ammesso l’inglese, riferendosi a una W13 che davvero non riesce a trovare il potenziale che Wolff e soci credono ancora ci sia al suo interno. Poi ha aggiunto: “È facile dire che Russell è stato fortunato con la Safety Car, ma ha dovuto gestire le gomme dure fin dall’inizio, mantenere i nervi saldi quando andava un po’ più indietro, aumentare il ritmo sul lungo periodo mentre gli altri iniziavano a calare e poi sperare in una Safety Car. A volte la fortuna ti sorride”.
Poi l’ammissione: “Lewis non è stato più fortunato con la Safety Car e dalla sua parte del box c’era indecisione piuttosto che la solita strategia magistrale a cui ci siamo abituati in questi ultimi anni. È un momento difficile per Hamilton e George è affamato. Ha davanti a sè la maggior parte della sua carriera e sta affrontando la situazione meglio di Lewis a giudicare dalle trasmissioni radio”.