Carlos Sainz è stato protagonista di una splendida rimonta ad Istanbul, ma la Ferrari gli ha complicato le cose. Ecco come.
La stagione di esordio in Ferrari per Carlos Sainz è stata estremamente positiva. Lo spagnolo, figlio del due volte campione del mondo rally, ha collezionato sin qui 116,5 punti, mezza lunghezza in più rispetto al più blasonato Charles Leclerc. Va detto che il monegasco è stato piuttosto sfortunato, ma lo spagnolo continua a fare della costanza il suo punto forte.
Tre dei quattro piazzamenti a podio ottenuti dal Cavallino li ha portati a casa proprio Carlitos, secondo a Monaco e terzo in Ungheria e Russia: un ottimo bottino considerando la situazione tecnica di Maranello ed il fatto che è al debutto assoluto sulla rossa. Sainz ha commesso alcuni errori che lo hanno portato in diverse occasioni a sbattere, come accaduto nelle libere in Olanda ed a Monza.
Nelle fasi di gara tuttavia, il suo rendimento è stato eccellente, ed ha commesso solo un errore in Azerbaijan. Quello che a volte gli viene rimproverato è la mancanza di cattiveria nel duello corpo a corpo, cosa che invece è propria di Leclerc, di Max Verstappen o Lewis Hamilton.
In Turchia, chi credeva a tale teoria si è dovuto ricredere. Carlos scattava dall’ultima fila vista la delibera della quarta power unit, dotata del nuovo sistema ibrido che fornisce una maggior carica e che ha migliorato i consumi. Approfittando anche di questa novità, lo spagnolo ha dato il via ad una furiosa rimonta che lo ha condotto all’ottavo posto finale.
Sainz si è reso protagonista di splendidi sorpassi e, cosa da non sottovalutare, lo ha fatto senza DRS, visto che con il bagnato la direzione di gara ha deciso di non attivarlo. Questo è un plauso sia alla maggior potenza del motore che alle doti del pilota, che specialmente nel duello con Sebastian Vettel ha messo in mostra una grinta sin qui mai vista.
Sainz e la critica al box Ferrari
Il risultato di Sainz jr sarebbe potuto essere anche migliore di quanto ottenuto, ma ancora una volta c’è stato un problema nel cambio gomme. La sosta del #55 è durata infatti oltre otto secondi, ovvero circa sei secondi più lenta del normale. Questo gli ha impedito di andare a prendere Lando Norris e Pierre Gasly, che sono finiti di poco davanti a lui.
Carlos ha commentato quanto accaduto ad Istanbul, lasciando trapelare un pò di amaro in bocca: “La macchina era un piacere da guidare, per questo devo fare i complimenti alla mia squadra. L’esitazione al pit stop mi è però costata cara, perchè il quinto posto era alla portata se fosse filato tutto liscio. Resto comunque contento del passo che abbiamo mostrato in questo fine settimana, ho visto molti passi in avanti sul fronte della performance“.
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Il week-end del Cavallino è stato ottimo da questo punto di vista, ma è la squadra che ha bisogno di crescere. Senza troppi giri di parole, l’azzardo di andare fino in fondo tentato con Leclerc era una follia, e con questa mossa ci si è giocati un podio che era alla portata. Serve limare questi dettagli per puntare al top, oltre, ovviamente, ad una monoposto costantemente veloce.