Durissimo attacco di Mick Schumacher al paese che ospita il Gran Premio di Jeddah. Ora si attendono le reazioni dello stato islamico.
Uno dei debuttanti in F1 nel 2021 è Mick Schumacher, il quale non è di certo entrato dalla porta principale. Ad assicurarsi il figlio del grande Michael è stata la Haas, abbondantemente il fanalino di coda della griglia. Il team diretto da Gunther Steiner ha scelto una strada diversa da tutti gli altri team, sperando che la cosa paghi in futuro.
La monoposto messa in pista è praticamente identica a quella dello scorso anno, senza nessuno sviluppo se non la modifica al fondo decisa dai regolamenti. Il tutto si è fatto sentire nel corso della stagione, con il tedesco e Nikita Mazepin che non hanno mai avvicinato la zona punti. Mick è riuscito, con un paio di imprese, a portare la sua vettura in Q2, ma in gara non è stato possibile competere con gli altri.
Tutti gli sforzi della Haas si sono concentrati sul 2022, nella speranza di tornare sui livelli del 2018, quando venne ottenuta una fantastica quinta posizione nel mondiale costruttori. Questa stagione, a meno di cataclismi tra Jeddah ed Abu Dhabi, sarà la prima senza punti dal 2016 in avanti, anno in cui avvenne il debutto in F1. Schumacher spera in una netta crescita grazie alla rivoluzione regolamentare, in modo da avvicinarsi alla top ten.
Mick Schumacher è arrivato in Arabia Saudita, dove è previsto il ventunesimo e penultimo appuntamento del mondiale. Senza dubbi, si tratta dello stato in cui i diritti umani vengono violati più frequentemente in quelli toccati dal Circus, ed i piloti hanno risposto a tono.
Lewis Hamilton ha già fatto sapere che userà il casco del Qatar anche qui, dichiarando che trovarsi in questo paese non lo fa sentire a proprio agio. In questo fine settimana, il campione del mondo ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su diverse tematiche, come i diritti della comunità LGBT+ ed il rispetto delle donne.
Sulla stessa lunghezza d’onda Sebastian Vettel, che ha già organizzato una gara di kart riservata al sesso femminile. In Arabia Saudita vigono ancora delle punizioni assurde per il gentil sesso, come la fustigazione o la lapidazione in caso di infedeltà o “reati” similari. Dal canto suo, anche Mick Schumacher ha voluto dare un bel segnale.
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Sui suoi profili social, il figlio di Michael ha postato una foto in cui mostra la parte posteriore della propria maglietta, su cui è disegnata la bandiera della pace che racchiude il suo volto ed il numero 47, quello che ha scelto per correre. I piloti di oggi sembrano sempre più sensibili alle tematiche social, ed anche il giovane tedesco ne ha fornito una bella prova.
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