La leggenda di Michael Schumacher è legata anche al suo caratteristico casco che indossava. Andiamo a scoprirne qualche peculiarità insieme.
Quando si parla di Michael Schumacher vengono in menti molti ricordi per un appassionato di F1, specialmente se si tratta di un tifoso Ferrari. Il Kaiser di Kerpen, sette volte campione del mondo, ha saputo riportare la rossa al mondiale dopo oltre due decenni, visto che l’8 ottobre 2000, a Suzuka, erano passati 21 anni dall’ultimo iride di Jody Scheckter.
Il tedesco debuttò nel Circus nel 1991 con la Jordan a Spa, ma le sue prestazioni in qualifica spinsero Flavio Briatore a portarlo subito in Benetton, squadra con cui corse dalla gara successiva a Monza. Dopo un anno arrivò la prima vittoria proprio in Belgio, mentre nel 1994 e nel 1995 fu l’ora dei primi mondiali.
In Ferrari capirono subito che quello era il pilota giusto per tornare al top, ed in pochi anni il Cavallino tornò a battersi per la vittoria. Dal 2000 in poi, Schumacher iniziò una serie vincente che lo avrebbe reso imbattibile, portando la FIA a dover inventare di tutto e di più per fermare il dominio suo e della rossa.
Schumacher, scopriamo le caratteristiche del suo casco
Uno dei simboli di Michael Schumacher è sicuramente il suo casco. Riguardo a tale elemento è giusto fare una premessa: il colore dominante rimase il bianco sin dalle sue prime esperienze sui kart sino al GP di Monaco del 2000, quando lo rese praticamente tutto rosso. Il motivo? Il suo nuovo compagno di squadra Rubens Barrichello indossava un casco con una colorazione simile, perciò Michael decise di modificarlo adottando i colori del team per cui correva. La livrea rimase praticamente identica anche quando passò in Mercedes, dove il casco rosso restò il mantra del tedesco.
Un’altra curiosità è legata alle stelle che sono posizionate sulla calotta: i più attenti avranno fatto caso che ne sono presenti sette, esattamente come il numero dei suoi mondiali. La coincidenza è che questo numero non è mai stato modificato, una specie di premonizione visto che ha corso per tutta la sua carriera con le sette stelle. Chi avrebbe mai detto che tale cifra sarebbe corrisposta ai titoli che sarebbe andato a conquistare.
Ai lati della visiera è presente la colorazione con la bandiera tedesca, dunque nera, rossa e gialla. In basso è presente la firma stilizzata del campione tedesco, quello che è praticamente il marchio che si può trovare in tutte le collezioni a lui dedicate. La livrea è stata cambiata in pochissime occasioni, come nel GP del Belgio del 2011 dove venne totalmente reso dorato in celebrazione dei vent’anni di carriera.
Celebra anche la rivisitazione in occasione del GP del Brasile del 2006, l’ultimo con la Ferrari: il tedesco appose tutte le 91 vittorie conquistate nella parte alta del casco, ai lati delle stelle. Sei anni dopo, sempre sulla stessa pista, Schumacher disputò l’ultima corsa della carriera, e sul casco fece scrivere: “Life is about passion, Thank you for sharing mine“, ovvero “La vita è passione, grazie per aver condiviso la mia“.
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Un’altra versione ricordata è quella del GP del Belgio 2012, dove venne colorato di platino con delle linee rosse in occasione della 300 partenza in Formula 1. Il casco di un personaggio come Michael è molto richiesto dai fans, e recentemente è uscita in edicola in scala 1:5 la versione del 2002, uno degli anni più dominati dal Kaiser.