Cosa farà nel 2023 Schumacher? I tanti incidenti hanno messo in bilico la sua posizione, ma il boss Haas lo rassicura.
Al debutto nel Circus nel 2020 Mick Schumacher ha raccolto zero punti, contraddistiguendosi tuttavia per una certa predisposizione all’errore e agli incidenti costosi. Soldi sborsati a tutta birra dalla Haas per pagare le riparazioni per un totale di oltre quattro milioni di euro. Non certo il massimo per una scuderia dalle risorse limitate.
Allora però, patron Gene e il boss Steiner chiusero un occhio o due consapevoli della scarsa esperienza del figlio d’arte e dalla mancanza di competitività della monoposto, ferma nello sviluppo all’anno precedente.
Scattato il campionato del possibile riscatto, ad agitare gli animi ci ha pensato la guerra in Ucraina, con il divorzio da Nikita Mazepin, ma soprattutto dal suo sponsor Uralkali che portava rubli salvifici per il team. Un imprevisto che sicuramente non ha aiutato in termini di tranquillità. Ed ecco che al pronti via Schumi Jr. ci è ricascato. Errori a catena, danni da far girare la testa e pretastizioni al di sotto delle attese e incosistenti anche rispetto a quelle i Kevin Magnussen, tornato nella compagine dopo dodici mesi di corse americane.
Inutile dire che in una situazione già di per sé delicata, le macchine da lui distrutte non hanno contribuito a crearne l’immagine di pilota imprescindibile e di talento. Ma all’improvviso qualcuno ha deciso che per il tedesco la storia dovesse cambiare e in Inghilterra sono arrivati i primi risultati.
Da lì, seppure con ancora qualche sbavatura e calo il 23enne ha invertito la tendenza, paradossalmente facendo sorgere dubbi e domande.
Davvero è sbocciato, si è sbloccato e potrà essere affidabile per il Mondiale venturo? In poche parole. E’ diventato un asset su cui investire o certe performace sono state figlie del caso?
Per il momento la risposta non c’è. In ogni caso, almeno stando alle recenti dichiarazioni del buon Gunther, la line-up 2023 non sarà definita dalla Ferrari che, oltre a fornire loro il motore, ha sotto contratto Mick nelle vesti di junior. Ciò significhe che, qualora il proprietare del gruppo ritenesse opportuno rinunciare ai suoi servigi potrà farlo senza chiedere il permesso a nessuno.
E il primo appuntamento per cominciare a vagliare le opzioni sarà Monza. “Non abbiamo mai scelto una formazione prima dell’estate“, ha sostenuto ad RTL il responsabile del muretto a stelle strisce. “Dunque non lo faremo neppure questa volta. Prossimamente parlerò con Haas, mentre non ci sarà alcun confronto con il Cavallino“.
Nonostante il figlio di Michael sia membro della Driver Academy di Maranello, l’ultima parola circa l suo avvenire spetterà in maniera esclusiva ai suoi attuali datori di lavori. “Non so che accordo ci sia tra la squadra italiana e il nostro corridore”, ha asserito spostando la prospettiva al contrario. “Qualora decidesse di andare altrove, noi non potremo fermarlo“, ha chiosato.
E l’altrove potrebbe essere rappresentato dal sedile Alpine lasciato libero da Fernando Alonso. Dopo la fake news di Oscar Piastri, resta un volante vacante ad Enstone.
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