Il driver tedesco, Sebastian Vettel, si è sbilanciato sulle scelte della proprietà americana che ha preso il controllo della Formula 1 nel 2016.
Il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel, ha le idee molto chiare sulla strada intrapresa da Liberty Media per accrescere lo spettacolo. Il problema è che c’è una bella differenza tra lo show architettato ad arte e gli autentici colpi di scena. La Formula 1, da quando è avvenuto il passaggio di mano da Bernie Ecclestone alla nuova proprietà americana, si è sicuramente snaturata per cercare di abbracciare un pubblico più ampio e variegato. Il fatto che i giovani siano favorevoli alle Sprint Race è una favola che si raccontano nei piani alti per sponsorizzare metodi alternativi per attirare pubblico.
Il mondo gira intorno agli affari, lo era ai tempi del boss inglese e lo è oggi con Liberty Media, ma la conoscenza e la passione di Mr. B non si è ancora palesata negli attuali uomini che comandano in F1. Carey ha lasciato il timone al nuovo CEO Domenicali, ex TP della Ferrari, ma le cose non sono affatto migliorate. La categoria regina del Motorsport ha puntato, con ancora più decisione, sulla spettacolarizzazione dei weekend di gara, con nuovi format come le Sprint Race che non hanno fatto strappare i capelli ai fan, o meglio ai puristi. La F1 con l’uscita della serie Netflix Drive To Survive ha, certamente, stravolto la concezione di cosa è reale e cosa viene raccontato per creare suspense. Gli spettatori della F1 sono, decisamente, quadruplicati ma è sempre e solo una questione di business?
Sebastian Vettel al termine dell’annata appenderà il casco al chiodo. Negli ultimi mesi si è dibattuto su questioni ecologiche, anche accusando gli organizzatori del Gran Premio d’Italia per l’uso delle frecce tricolori a Monza. Battaglie che, a volte, risultano fini a sé stesse, mentre in altre occasioni determinanti per il futuro delle prossime generazioni. Quando l’ex pilota della Ferrari è concentrato sulle questioni che riguardano la F1, allora, la risonanza delle sue affermazioni risulta enorme. Vettel è tra i piloti più vincenti e rispettati della storia della categoria regina del Motorsport. Senza peli sulla lingua, il tedesco ha sempre detto la sua anche sulle ipotetiche novità del nuovo corso della F1, a partire dalle Sprint Race sino alle Reverse Grid.
F1, che bordata di Vettel
I vertici della F1 se la cantano e se la suonano, da anni, sull’impennata di popolarità della categoria. Di sicuro una nuova gen di piloti molto validi ha aiutato non poco a creare delle dinamiche interessanti per i giovani. Questi ultimi, probabilmente, avrebbero iniziato a guardare la Formula 1 anche se fosse rimasta fedele alla tradizione. Il pubblico è sempre accorso numeroso ai GP perché negli ultimi anni la pandemia ha limitato la possibilità di assistere dal vivo alle corse. L’hype è accresciuto tantissimo e nel 2022 i fan hanno potuto ritrovarsi sugli spalti, senza avere più limitazioni. Le Sprint Race sono state 3 nella passata stagione e altre 3 nel 2022, ma nella prossima annata la F1 ha stabilito che saranno 6 gli appuntamenti al sabato che termineranno sotto la bandiera a scacchi. “Non voglio fare il cattivo, ma credo che sia solo un modo per fare più soldi – ha spiegato Vettel al sito GPFans – se c’è una gara è forse più emozionante di una semplice sessione di prove e quindi c’è più gente che guarda. Credo che sia una questione di approccio. Non ho l’accesso completo a tutti i numeri, ma questo è ciò che ci è stato detto qualche tempo fa”.
“Dal punto di vista della guida – ha aggiunto il tedesco – non è una gara molto divertente. Questo perché in realtà si pensa soprattutto alla gara principale. Si guarda molto alla propria posizione, ovviamente, e soprattutto non la si vuole perdere perché adesso si assegnano dei punti. Ma l’attenzione principale è sempre sulla gara della domenica”. I tempi cambiano, ma dovrebbero cambiare in meglio. Vettel ha scelto di lasciare il circus per tanti motivi, ma di sicuro le novità introdotte dalla FIA non lo hanno esaltato. In passato aveva invocato il ritorno dei V10, ma la direzione intrapresa spinge verso una maggiore elettrificazione. Uno spettacolo molto artefatto rispetto a quello degli anni d’oro del tedesco nella categoria regina del Motorsport.
Verstappen meglio di Senna e Schumacher? L’ex F1 spiazza tutti. Tra l’altro l’ex campione F1 ridà speranza alla Ferrari: rivelazione clamorosa. Negli affari parlano i numeri e questi sono a favore di Liberty Media. La proprietà americana è convinto che un calendario maggiore (tra Sprint Race e Gran Premi vi saranno 30 appuntamenti nel 2023) possa regalare maggiore gioia e seguito. Alla lunga potrebbe anche essere un autogol clamoroso, soprattutto quando finirà l’hype. La nuova era della F1 piace ora ai giovani, ma sarà sempre così?