Con il successo rimediato nel Principato, il terzo in carriera, Sergio Perez ha ottenuto un primato molto importante.
Un GP pazzo a Monaco, ma se c’è una cosa che si è capito dopo poche tornate è che, se la Ferrari avesse sbagliato qualcosa, la grande opportunità era per Sergio Perez. Il messicano infatti, dopo aver mandato giù un boccone amaro a Barcellona, aveva chiesto al team Red Bull di non chiedergli di nuovo di sacrificarsi per agevolare Verstappen. Insomma, reclamava al più presto una chance per giocarsi le sue carte. E nel Principato, dove per tutto il weekend è sembrato più in palla dell’olandese, ha subito messo in pratica la sua richiesta, portando a casa la vittoria.
Per Perez si è trattato del terzo successo da quando è in F1, il secondo con la Red Bull, mentre l’altro lo ha ottenuto con la Racing Point. Ma a Monaco il numero 11 non solo ha ottenuto un risultato prestigioso, sul circuito più famoso e affascinante del Circus, ma anche un record molto speciale.
Tra le stradine di Montecarlo, Perez infatti è diventato il pilota messicano più vincente della storia della F1. In totale sono sei quelli che hanno avuto la grande occasione di cimentarsi con le monoposto del Circus più famoso del Mondo. Un numero esiguo, visto che questa nazione conta una popolazione di quasi 126 milioni di abitanti. Fu Ricardo Rodriguez il primo pilota di nazionalità messicana ad esordire in Formula 1. Era il 1961 quando esordì nel Circus, addirittura stabilendo un primato: infatti fu anche il più giovane di sempre a partecipare ad un gran premio. E addirittura al volante della Ferrari.
Non era uno dal carattere facile, poi avere a che fare con Enzo Ferrari non era una passeggiata. Sta di fatto però che al termine del 1962 per andare alla Lotus, ma nel corso di un test con il team inglese, proprio sul circuito che ora porta il suo nome, il messicano perse il controllo della sua vettura e trovò la morte alla curva Peraltada a soli vent’anni.
Nel 1963 fece l’esordio un altro connazionale di Perez, ossia il fratello di Ricardo Dodriguez, Pedro. Persona superstiziosa ma anche pilota dotato di grande talento, corse 54 gran premi in Formula 1, guidando anche per team come Ferrari, BRM e Cooper. Nella sua esperienza, portò a casa due gare: il GP del Sudafrica del 1967 e nel 1970 quello del Belgio. Con 7 podi conquistati, il suo è stato un record tra i messicani a podio per decenni, fino a quando appunto Sergio Perez non lo ha battuto sia in termini di vittorie (a Monaco) che di podi. Anche però per lui il destino fu beffardo. Infatti morì a Norisring, in Germania, vittima di un incidente avvenuto nel corso di una gara per vetture sport.
Poi toccò a Moises Solana, attivo tra il 1963 ed il 1969, ma corse solo 8 gran premi al volante di team come Centro Sud, Lotus e Cooper. Proprio nella sua ultima stagione fu vittima di un brutto incidente nel corso di una cronoscalata nel suo Paese, dove perse la vita. Nel 1977 invece fu la Hesketh a puntare su un messicano, Hector Rebaque. Fu un vero disastro, ma lui non si arrese e anzi, decise nel 1978 di fondare una scuderia con il suo nome e conquistò il suo primo punto già in quell’anno. Nel 1980 passò alla Brabham, che lo affiancò al grande Nelson Piquet. La miglior stagione però fu quella dopo, che coincise con la sua ultima annata in F1, quando portò a casa 11 punti iridati, sfiorando il podio, con un 4° posto, a Imola, Hockenheim e Zandvoort.
L’ultimo messicano prima dell’avvento di Perez fu Esteban Gutierrez, che debuttò con la Sauber nel 2012, per poi disputare altre 4 stagioni. l’ultima in Haas. Una sola volta arrivò a punti, nel 2013 in Giappone. Insomma per Sergio un record davvero importante. E che forse potrà ancora essere aggiornato.
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