Serie A, il campionato italiano di calcio si appresta a vivere una nuova intensa stagione. I tifosi, gli addetti ai lavori, i giornalisti, i campioni pronti a scendere in campo per ogni singola squadra, volti vecchi e nuovi del nostro pallone, lo faranno di certo con la gioia nel cuore.
Non può essere altrimenti, visto il recente trionfale e per certi versi inatteso successo della nostra nazionale ai campionati Europei.
Serie A al via, si riparte dall’euforia del trionfo agli Europei
Mancini ci credeva, gli azzurri, gruppo vero, ci credevano, plasmati negli ultimi due anni, giorno dopo giorno, da un allenatore che ha compiuto una impresa straordinaria. Capace di mettere in campo uomini prima che calciatori, arrivando a valorizzare talenti che nelle loro squadre di appartenenza non erano riusciti a dare il meglio. Non ancora. Non come oggi i vari Spinazzola, Pessina, Locatelli, Tonut, consacrati da questo titolo continentale, possono dimostrare di poter dare. Vittoria porta vittoria, si sa. Successo porta successo: l’entusiasmo può smuovere davvero ostacoli che sembrano macigni.
Come riportato da Transfermarkt, specializzato nel raccontare i risvolti, non solo numerici, dell’economia del calcio, tra cifre di contratti e valori complessivi di squadra, “fa le pulci” al nostro campionato 2021, andando a individuare quali sono le nazionalità più presenti nella Serie A italiana. Nello scoprire questa classifica ci sorprenderemo per certi aspetti, per altri avremo conferme di “scelte storiche” del nostro calcio.
Serie A, Italiani d’Italia
Al primo posto in Italia, in serie A, ci sono naturalmente gli italiani, come potrebbe essere altrimenti: 272 giocatori di nazionalità italiana militano in serie A. E pensare che 30 anni fa dovevano essere molti di più: mai come nell’ultimo ventennio, infatti, i calciatori di casa nostra hanno trovato fortuna all’estero. Cominciarono i vari Ravanelli, Di Canio, Vialli, Zola, quando la Premier League aprì la porte al nostro calcio. Prima di allora, negli anni 70-80, i nostri chiudevano la carriera in Svizzera, negli Usa. Ma mai un nostro calciatore, nel momento migliore della sua carriera, avrebbe scelto un’altra nazione. Dall’inizio del nuovo millennio è cambiato tutto. Uno come Luca Toni, dopo la vittoria del mondiale, nel momento migliore, si è preso i milioni del Bayern Monaco e ha risposto a suon di goal finchè era al top. Così come Cannavaro, fresco di pallone d’oro, scelse subito il Real Madrid.
Marco Verratti, metronomo di centrocampo e perno della nostra nazionale, a parte la parentesi Pescara, in Italia non ha mai giocato, è francese di adozione ormai. Donnarumma ha legittimamente preferito Parigi a Milano per vincere e portare a casa soldini. E le altre nazioni? Quali sono le altre nazionalità che spopolano nel nostro campionato?
Siamo innamorati, da sempre, di brasiliani e argentini
Al secondo posto la risposta è scontata per chi mastica calcio: Brasile uguale brasiliani. E noi italiani siamo innamorati dei brasiliani, da sempre. Passo felpato, dribbling nello stretto, punizioni nell’angolino basso. Difensori rocciosi, esterni funambolici, trequartisti spettacolari tecnicamente, attaccanti rapidi e prolifici. Il nostro pallone ha scritto la sua storia con gli assi brasiliani della nazionale verde oro: da Falcao, a Zico, da Zico a Cerezo, da Cerezo a Leo Junior, da Leo Junior a Careca, da Careca a Ronaldo l’interista. E ne abbiamo citati solo lo 0,1%. Come dimenticare i goal su punizione di un certo Dirceu, che da Verona Como, passando per Ascoli, Napoli e Avellino, lo stivale se lo è percorso tutto?
Al terzo posto con sorpresa ci sono gli odiati-amati francesi. Quando le nostre nazionali si incontrano, indipendentemente da chi vinca o perda, sono scintille prima e durante. Ma i transalpini negli ultimi 20-30 anni hanno lasciato il segno: da Zidane a Deschamps, passando per Trezeguet, Desailly, Thuram e Vieira.
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Al quarto posto non puoi non pensare di trovare l’Argentina. Gli argentini in Italia troveranno sempre una seconda casa. Anzi sorprende che siano meno dei francesi. Gli argentini e il calcio italiano? Ci vorrebbero pagine e pagine di parole. Mentre il pensiero va a lui, al Dio del Calcio, argentino di nascita e napoletano nel cuore.