Il mondo della F1 è alla costante ricerca del miglioramento della sicurezza. Ora c’è una speranza per limitare al massimo i rischi.
Il Circus della F1 ha fatto dei passi da gigante negli ultimi decenni per quanto riguarda la sicurezza. Se fino agli anni ’80 si registravano anche diversi morti ogni anno, dei grandi miglioramenti sono arrivati strada facendo. Lo step definitivo avvenne dopo il drammatico week-end di Imola del 1994, quando Roland Ratzenberger ed Ayrton Senna trovarono la morte in una tre giorni da incubo.
Sin dalla stagione successiva, le monoposto vennero profondamente migliorate, e così anche le piste. Proprio ad Imola vennero introdotte le chicane del Tamburello ed alla Villeneuve, i due punti teatro degli schianti mortali dell’austriaco e dell’amatissimo campione brasiliano.
Strada facendo, i tracciati moderni sono stati progettati e realizzati seguendo degli standard di sicurezza sempre migliori, con vie di fuga ampie e larghe. Le scocche delle vetture devono affrontare dei durissimi crash test per essere omologate, mentre per i piloti è arrivato il collare HANS.
Dopo le tragedie di Jules Bianchi in F1 e di Justin Wilson in Indycar, la FIA ha optato per l’avvento dell’Halo dal 2018 in avanti. Man mano, tutte le categorie riservate a delle monoposto si sono adeguate, per cercare di evitare al minimo impatti in cui la testa dei piloti potesse risultare danneggiata. Quanto accaduto a Lewis Hamilton a Monza ed a Charles Leclerc a spa tre anni fa sarebbe stato fatale senza questa protezione.
F1, ecco come cambia la sicurezza dei piloti per il futuro
Nel corso delle prove libere del Gran Premio di Turchia, alcuni piloti sono scesi in pista con una bella novità. Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Carlos Sainz, Daniel Ricciardo e George Russell hanno indossato dei guanti sperimentali con capacità ignifughe inedite. Il tutto deriva dall’esperienza drammatica dello scorso anno, quando Romain Grosjean rischiò di perdere la vita nell’inferno di fuoco della sua Haas in Bahrain.
L’utilizzo di questi nuovi guanti deve essere ancora discusso: “Per valutare appieno questi nuovi guanti, è necessaria la loro valutazione durante test in pista. Si tratta di prodotti innovativi e che non possono essere omologati, prima della loro approvazione al Consiglio Mondiale“. Questo è un estratto del comunicato della Federazione Internazionale, che sta duramente lavorando sull’aspetto sicurezza.
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Va comunque ricordato che Grosjean uscì quasi incolume da una carambola che non gli avrebbe lasciato scampo sino a poco tempo fa. L’unico problema furono delle piccole ustioni alle mani, cosa che ha spinto gli organizzatori a lavorare per migliorare anche tale aspetto.