Come “schiacciare” in certe situazioni gli avversari l’uno contro l’altro, spingendo entrambi a lasciarci il piatto.
Una volta che abbiamo ben presenti le dinamiche dei vari vantaggi che possiamo acquisire grazie alla posizione al tavolo, quanti e che tipo di avversari parleranno dopo di noi, i loro stack e tutto il resto, possiamo iniziare a “manipolare” il gioco anche quando una mano è stata già impostata preflop dagli altri player.
Per comprendere fino in fondo la tecnica che analizzeremo in questo articolo, andremo anche ad introdurre alcuni concetti basilari di multi level thinking, ossia di pensiero multilivello. Una delle chiavi del successo dei campioni che, anno dopo anno, riescono a restare sempre sulla cresta dell’onda.
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Lo squeeze è la mossa che possiamo attuare quando un giocatore che parla prima di noi rilancia e riceve un call, anch’esso seduto alla nostra destra. In questa situazione, giunti al nostro turno, si tratta di piazzare una forte 3bet per far passare entrambi e portare a casa un ricco piatto senza troppa fatica.
È una tecnica che, quando eseguita nel momento giusto e nel modo corretto, può farci davvero guadagnare parecchio e spargere un po’ di timore tra gli avversari circa la pericolosità del nostro gioco, quando mettiamo chips nel piatto.
Detto in questo modo sembra banale, ma come sempre non è così. Partiamo col dire che non è una giocata che si può fare sempre. Vediamo per quale motivo.
Perché lo squeeze funzioni a dovere e si creino le corrette dinamiche tra i giocatori, dobbiamo saper riconoscere a colpo d’occhio quando piazzare la nostra 3bet. Ci serve quindi che siano presenti, allo stesso tempo, diverse condizioni:
Lo squeeze funziona perché si crea una dinamica dove possiamo contare su una fold equity sotto steroidi, si crea cioè una situazione nella quale l’original raiser si trova a valutare se fare call sulla nostra 3bet sapendo che:
Passando al secondo player coinvolto, quello cioè che ha fatto call sul rilancio del primo giocatore, la situazione non migliora di certo. Anche lui si troverà a dover decidere se chiamare in una situazione in cui:
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Come abbiamo scritto in precedenza, spesso lo squeeze si basa sull’immagine loose del giocatore che ha rilanciato per primo pre flop, unito alla consapevolezza di tale immagine da parte del giocatore che chiama. Ipotizziamo la situazione in cui:
Questa è appunto la situazione perfetta per piazzare il nostro squeeze e intascarci le chips che hanno già messo in mezzo. Ma per far sì che tutto vada secondo i piani, dobbiamo fare attenzione a tre cose:
Quando stiamo giocando ad un torneo, sopratutto nelle fasi avanzate quando i bui aumentano e il rapporto di questi con gli stack si riduce, o squeeze diventa una tecnica che osserveremo con una certa frequenza.
Avendo meno margine di manovra, molto probabilmente per fare una 3bet di importo elevato come richiesto dovremo andare direttamente all in.
Fare all in in squeeze ha una forza particolare per diverse motivazioni. In primis gli avversari folderanno con un range di mani maggiore, se chiamare il nostro all in dovesse mettere a repentaglio il loro torneo. Altro aspetto favorevole, non essendoci gioco dopo il flop, la forza della propria starting hand diventa l’unico aspetto cruciale, in quanto l’original raiser non avrà margine di gioco successivo. Naturalmente salvo entrambi abbiano stack di molto maggiore al nostro, ma è difficile che in quel caso chiamino entrambi. Più spesso, in situazione del genere, l’original raiser andrà piuttosto a isolare la mano rilanciando con i suoi resti, in modo da far passare il player “di mezzo” e giocare lo showdown in due. In quel caso probabilmente abbiamo scelto il momento sbagliato, ma tant’è. giochiamo lo showdown e incrociamo le dita.
In questa situazione lo stile di gioco degli avversari è ancora importante. Dovremo fare all in in squeeze solo su orignal raiser e caller entrambi Loose. Ma non basta. Dovremo fare decisamente molta attenzione alle differenze tra gli stack di tutti e tre. Se non abbiamo uno stack sufficiente, non riusciremo ad avere sufficiente fold equity, pertanto difficilmente la nostra mossa andrà a segno.
Diciamo che in linea generale per fare all in in squeeze dovremmo avere un fattore M compreso tra 10 e 15. In caso contrario il call sarà decisamente troppo appetibile per i nostri avversari. Se quindi siamo più short, meglio attendere di poter andare all in per valore.
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